Aloe d'acqua - Stratiotes aloides: piantare e coltivare

Aloe d'acqua - Stratiotes aloides: piantare e coltivare

Contenuto

Modificato l'mercoledì 21 maggio 2025  da Olivier 8 min.

L'aloe d'acqua in poche parole

  • L’aloe d’acqua (Stratiotes aloides) è una pianta acquatica galleggiante o semi-sommersa che prospera nelle acque calme e soleggiate di laghetti e stagni.
  • Questa perenne forma rosette di foglie rigide e dentellate e offre una fioritura bianca in primavera ed estate.
  • Contribuisce all’equilibrio ecologico ossigenando l’acqua, limitando le alghe grazie alla sua ombreggiatura e fornendo riparo alla fauna acquatica.
  • Facile da moltiplicare per divisione delle sue rosette, l’aloe d’acqua richiede poca manutenzione, ma va monitorata per evitare che diventi invasiva.
  • Ideale per i giardini acquatici, può essere abbinata a ninfee, altre piante ossigenanti o iris d’acqua per creare uno stagno sia estetico che ecologico.
Difficoltà

La parola del nostro esperto

L’aloe d’acqua, Stratiotes aloides, è una vera meraviglia degli stagni e delle zone umide, una pianta acquatica che sembra trarre la sua forza dall’acqua stessa in cui si sviluppa. Questa perenne, dall’aspetto sia robusto che grazioso, ricorda con le sue lunghe foglie dentellate un aloe terrestre, ma è nell’elemento acquatico che dispiega tutta la sua maestosità. Osservare questa pianta significa contemplare una danza sottile tra eleganza e funzionalità, tra adattamento naturale e contributo ecologico.

In uno stagno, l’aloe d’acqua diventa rapidamente un elemento centrale. Le sue rosette galleggianti si elevano in superficie, come una corona vegetale che riposa sull’acqua. Le sue foglie rigide e affusolate, di un verde intenso, sembrano uscite direttamente da un’armatura naturale, pronte a sfidare il vento e le intemperie. Ma questo aspetto guerriero nasconde un ruolo delicato: ombreggiando l’acqua con le sue foglie, protegge l’ecosistema acquatico, limitando la proliferazione delle alghe mentre ossigena l’acqua.

Poi arrivano i fiori. A maggio o giugno, emergono in superficie fiori bianchi immacolati, portando nella loro semplicità una bellezza quasi soprannaturale. Il loro splendore attira lo sguardo e il loro ruolo, più umile ma altrettanto essenziale, è assicurare la perpetuazione di questa affascinante specie acquatica, attraverso l’impollinazione via acqua. Queste piccole meraviglie galleggiano discretamente, ma la loro presenza abbellisce ogni angolo dello stagno o del bacino in cui si trovano.

Oltre alla sua bellezza, l’aloe acquatica è un’alleata preziosa per gli ecosistemi acquatici. Nelle zone umide, è un rifugio per una fauna varia: i pesci vi trovano riparo, gli insetti un terreno di gioco e gli uccelli acquatici una fonte di vita. Anche in inverno, dimostra la sua incredibile resilienza immergendosi nelle profondità, sfuggendo al gelo, per rinascere in primavera.

Coltivare l’aloe d’acqua significa coltivare l’equilibrio. Con un po’ di cura e attenzione, diventa il simbolo di uno stagno sano e vivente. Associata a delle Ninfee o a degli iris d’acqua, crea un quadro vivente, oscillante tra il selvaggio e il raffinato. Ed è questa dualità, questa capacità di essere allo stesso tempo una pianta utilitaria e un’opera d’arte naturale, che rende Stratiotes aloides una pianta acquatica eccezionale.

L’aloe d’acqua, infine, ci insegna l’armonia tra forza e delicatezza, tra bellezza e utilità. È una lezione di natura offerta a chi prende il tempo di ammirarla.

ananas d'acqua

Stratiotes aloides

 

Botanica e descrizione

Carta d'identità

  • Nome latino Stratiotes aloïdes

L’aloe d’acqua, conosciuta anche con il nome scientifico Stratiotes aloides e con le denominazioni comuni di spada d’acqua, soldato d’acqua, aloe acquatica o ananas d’acqua, è una pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Hydrocharitaceae (Hydrocharitaceae). Il nome del genere, Stratiotes, deriva dal greco antico “stratiotēs”, che significa soldato, in riferimento alle sue foglie robuste a forma di spada, che evocano un’armatura naturale.

Nel suo habitat naturale, questa pianta è tipica delle acque stagnanti o a debole corrente, come stagni, fossati, laghi e paludi. Predilige acque dolci e ricche di nutrienti, necessitando di una buona illuminazione per svilupparsi pienamente. Originaria dell’Europa e dell’Asia, Stratiotes aloides è presente soprattutto nel nord e nel centro dell’Europa, dai Paesi Bassi alla Scandinavia, passando per la Germania e il Regno Unito. Si estende fino alla Russia e alla Siberia occidentale. Tuttavia, in alcune regioni, questa pianta è diventata rara, soprattutto a causa dell’inquinamento e della distruzione del suo habitat. A causa della regressione degli ambienti umidi naturali, è una pianta protetta in Francia.

Fogliame e fioritura dello Stratiotes aloides. A destra, tavola botanica (circa 1903).

Fogliame e fioritura dello Stratiotes aloides. A destra, tavola botanica (circa 1903).

L’aloe d’acqua è una perenne acquatica che forma magnifiche rosette galleggianti in superficie, che ricordano quelle delle aloe terrestri. Queste rosette, compatte ed eleganti, possono misurare tra i 20 e i 50 centimetri di diametro, con foglie rigide e appuntite. La loro forma lanceolata, associata a bordi finemente dentati, conferisce loro un aspetto unico e funzionale. Queste foglie, che possono raggiungere fino a 60 centimetri di lunghezza, presentano tonalità dal verde chiaro al verde scuro, a volte punteggiate di riflessi rossastri con l’invecchiamento. Oltre alla loro bellezza, le foglie svolgono un ruolo ecologico essenziale ossigenando l’acqua e limitando la proliferazione delle alghe ombreggiando lo specchio d’acqua.

L’apparato radicale di questa pianta è principalmente galleggiante, con radici che si estendono nell’acqua per assorbire i nutrienti disciolti. Sebbene possa occasionalmente ancorarsi temporaneamente ai sedimenti, rimane principalmente una specie galleggiante. Questa caratteristica le permette di adattarsi alle variazioni di profondità e luce nel suo ambiente acquatico.

In primavera e in estate, l’aloe d’acqua si distingue per la sua delicata fioritura, che avviene generalmente tra maggio e luglio. I fiori, portati in superficie, sono unisessuali e illustrano la natura dioica della pianta, con individui maschili e femminili distinti. I fiori bianchi, con cuore giallo pallido, misurano circa tre-quattro centimetri di diametro. I fiori maschili, leggermente più grandi e spettacolari, contribuiscono all’impollinazione, un processo che avviene tramite l’acqua, grazie a un adattamento chiamato idrofilia (il polline viene trasportato dall’acqua).

fioritura stratiotes aloides

Fioritura dello Stratiotes aloides

La fruttificazione dell’aloe d’acqua rimane un evento raro, soprattutto al di fuori del suo habitat naturale. Quando avviene, produce piccoli frutti ovoidi pieni di semi, che maturano sott’acqua. Tuttavia, questa pianta si moltiplica principalmente in modo vegetativo, grazie ai suoi stoloni, fusti laterali striscianti che permettono una rapida colonizzazione delle zone acquatiche favorevoli.

L’aloe d’acqua svolge un ruolo ecologico importante nel suo ecosistema. Offre un rifugio prezioso e zone di riproduzione per numerose specie acquatiche, dai pesci agli insetti. In inverno, questa pianta adotta una straordinaria strategia di sopravvivenza: si immerge nelle profondità degli specchi d’acqua per sfuggire al gelo, risalendo in superficie con il ritorno della bella stagione grazie ai suoi tessuti pieni d’aria.

Infine, questa pianta non è utile solo nel suo habitat naturale. Nei bacini artificiali, è molto apprezzata per la sua estetica e la sua capacità di purificare l’acqua assorbendo i nutrienti in eccesso. Viene anche utilizzata in programmi di fitorimediazione* per combattere l’eutrofizzazione**. Tuttavia, la sua proliferazione eccessiva, possibile in acque ricche di nutrienti, può talvolta diventare problematica, richiedendo una gestione oculata.

*La fitorimediazione è una tecnica ecologica che utilizza le piante per depurare suoli, acqua o aria assorbendo, degradando o immobilizzando i contaminanti.

**L’eutrofizzazione è un fenomeno di squilibrio ecologico negli ambienti acquatici, causato da un eccesso di nutrienti (soprattutto nitrati e fosfati), che provoca una proliferazione di alghe e una diminuzione dell’ossigeno disponibile, minacciando la fauna e la flora.

Le nostre varietà preferite

Stratiotes aloïdes - Scargia

Stratiotes aloïdes - Scargia

Lo Stratiotes aloïdes è una pianta acquatica perenne che forma una densa rosetta di foglie rigide e pungenti, risalendo in superficie durante la fioritura. Perfettamente rustica e prolifica, è interessante per le sue qualità depurative e ossigenanti in acque calme.
  • Période de floraison Giugno a Agosto
  • Hauteur à maturité 40 cm

Piantagione di un aloe d'acqua

Dove piantare?

L’aloe d’acqua deve essere collocata in uno specchio d’acqua calma, come uno stagno o un laghetto. Preferisce:

  • Una zona soleggiata o leggermente ombreggiata.
  • Una profondità d’acqua tra i 30 e i 100 cm. Al di sotto o al di sopra, la pianta potrebbe avere difficoltà ad adattarsi.
  • Un substrato ricco di nutrienti per favorirne lo sviluppo se desideri ancorarla.
  • Non ama le temperature troppo elevate, quindi evita di collocarla in acque la cui temperatura possa superare i 22°C.

dove piantare lo stratiotes aloides

Un consiglio sul substrato

Se vuoi piantare in un cestello, opta per un substrato appositamente formulato, generalmente composto da un mix di argilla, sabbia e materiale organico decomposto. Questo tipo di substrato è sufficientemente pesante per stabilizzare la pianta ed evitare che galleggi o si disperda nell’acqua.

Per completare, è consigliabile aggiungere uno strato di ghiaia o sabbia grossolana, di circa due-tre centimetri, sopra il substrato. Questo aiuta a mantenere il substrato in posizione e previene la dispersione dei nutrienti nell’acqua.

Infine, evita di utilizzare materiale organico fresco, come compost non decomposto. Questi elementi potrebbero arricchire eccessivamente l’acqua di nutrienti, favorendo l’eutrofizzazione, uno squilibrio ecologico dannoso per lo stagno.

Quando piantare?

Il momento migliore per “piantare” l’aloe d’acqua è in primavera (aprile) o a fine estate (settembre), quando le temperature sono ancora miti o l’acqua inizia a riscaldarsi. Questo permette alla pianta di stabilirsi prima dell’inverno.

Come piantare?

    • Consigliato! Per una piantagione galleggiante, basta posare le rosette di aloe d’acqua sulla superficie. Si adatteranno naturalmente e le loro radici galleggeranno nell’acqua. Il fondo dello stagno dovrebbe essere costituito da argilla leggermente acida.
    • Per una piantagione ancorata: fissa la pianta in un cestello con substrato acquatico e posizionalo sul fondo dello stagno alla profondità consigliata. Questa soluzione purtroppo contrasta con la biologia della pianta. Preferisci la prima soluzione, molto più naturale!

Cura dell'aloe d'acqua

La cura dello Stratiotes aloides è relativamente semplice, poiché questa pianta acquatica è robusta e autonoma nelle condizioni adatte. Ecco i principali aspetti da considerare per prendersene cura e mantenerne l’equilibrio in uno stagno o in un laghetto:

Monitoraggio della crescita

L’aloe d’acqua si propaga rapidamente grazie ai suoi stoloni. In un piccolo stagno, può diventare invasiva. Per evitare una sovrappopolazione:

  • Rimuovi regolarmente le rosette in eccesso, soprattutto in estate, quando la pianta è in piena crescita.
  • Dividi i cespi se diventano troppo densi, operazione che permette anche di rinnovare la popolazione e favorire una crescita sana.

Eliminazione delle foglie morte

Con il tempo, alcune foglie possono ingiallire o decomporsi:

  • Rimuovile manualmente per evitare che si degradino nell’acqua e contribuiscano all’accumulo di materia organica, cosa che potrebbe favorire l’eutrofizzazione.

Svernamento naturale

L’aloe d’acqua adotta una strategia naturale per l’inverno:

  • Con l’arrivo del freddo, si immerge nelle profondità dello stagno, dove rimane in dormienza, protetta dal gelo. Nessuna cura particolare è necessaria in questo periodo.
  • In primavera, la pianta risalirà in superficie per riprendere il suo ciclo di crescita.

Gestione della luce e dei nutrienti

L’aloe d’acqua ha bisogno di luce per svilupparsi correttamente:

  • Evita che lo stagno sia completamente coperto da altre piante galleggianti, come le lenticchie d’acqua, che potrebbero soffocarla.
  • Assicura un equilibrio di nutrienti nell’acqua. Se l’acqua diventa troppo ricca, riduci l’apporto di materia organica (come foglie o detriti vegetali) o aggiungi altre piante acquatiche per consumare i nutrienti in eccesso.
pianta invasiva stagni

In alcuni paesi, la pianta è diventata invasiva

Malattie e parassiti eventuali

Possibili malattie

  • Alghe filamentose
    Le alghe possono proliferare in acqua ricca di nutrienti, ricoprendo le foglie dell’aloe d’acqua e limitando la luce disponibile. Anche se non è una vera e propria malattia, il soffocamento da alghe può indebolire la pianta.

    • Prevenzione: mantenere un buon equilibrio di nutrienti nell’acqua e introdurre altre piante acquatiche per limitare l’eccesso.
  • Marciume delle foglie
    In acqua poco ossigenata o stagnante, le foglie possono iniziare a marcire, soprattutto se coperte da detriti organici. Questo può influire sulla salute generale della pianta.

    • Prevenzione: rimuovere regolarmente le foglie morte o danneggiate per evitarne la decomposizione.

Possibili parassiti

  • Afidi acquatici (in particolare Rhopalosiphum nymphaeae e specie simili)
    Questi piccoli insetti succhiatori di linfa possono infestare le foglie emerse dell’aloe d’acqua, causando un indebolimento della pianta.

    • Trattamento: sciacquare le foglie infestate con acqua dolce o lasciare intervenire i predatori naturali come le coccinelle.
  • Larve di coleotteri acquatici
    Alcune larve di insetti acquatici possono rosicchiare le foglie o le radici dell’aloe d’acqua, causando danni minori.

    • Soluzione naturale: introdurre pesci che si nutrono di queste larve, come i gambusie o le carpe.
  • Lumache acquatiche
    Alcune lumache, sebbene utili per pulire gli stagni, a volte possono masticare le foglie dell’aloe d’acqua, soprattutto se mancano altre fonti di cibo.

    • Prevenzione: monitorare la popolazione di lumache e rimuovere l’eccesso se necessario.

Tutti questi “parassiti” in realtà non lo sono nel caso dell’aloe d’acqua, quindi non preoccuparti troppo e lascia fare. Nel 95% dei casi non succederà nulla.

Moltiplicazione dell'aloe acquatica

L’aloe d’acqua si moltiplica principalmente (e facilmente!) per divisione vegetativa. La formazione di semi è molto rara.

Moltiplicazione per divisione delle rosette

L’aloe d’acqua può moltiplicarsi naturalmente grazie ai suoi stoloni. I fusti striscianti che si formano attorno alla pianta principale daranno origine a nuove rosette senza intervento umano. Se vuoi favorire questa moltiplicazione naturale, assicurati che gli stoloni rimangano sempre a contatto con l’acqua. Alla fine svilupperanno radici e formeranno nuove rosette che potranno essere separate una volta sufficientemente sviluppate.

  • Quando dividere?
    Il periodo migliore per effettuare questa divisione è in primavera o all’inizio dell’estate, quando la pianta è in piena crescita. Questo permette alle nuove rosette di stabilirsi bene prima dell’arrivo dell’inverno.
  • Come dividere?
    1. Rimuovi la pianta madre dall’acqua con delicatezza per accedere alle rosette formate attorno alla pianta principale.
    2. Separa le rosette: ogni rosetta è attaccata alla pianta da uno stolone (un fusto strisciante). Usa le mani o un coltello pulito e affilato per tagliare gli stoloni e separare le rosette.
    3. Ripiantare le rosette: le rosette separate possono essere rimesse direttamente a galleggiare sulla superficie dello stagno o fissate in un substrato acquatico leggero se preferisci ancorarle.

Cura delle nuove piante

Le nuove rosette, siano state divise o formate naturalmente, richiedono le stesse condizioni della pianta madre:

  • Acqua ricca di nutrienti, senza eccessi.
  • Buona esposizione al sole e un ambiente di stagno tranquillo.

Come abbinare al meglio l'aloe d'acqua con altre piante acquatiche?

Grazie alla sua silhouette elegante e al portamento fluttuante, l’aloes d’acqua può integrarsi perfettamente con una grande varietà di piante acquatiche, che siano galleggianti, sommerse o marginali.

Per un equilibrio visivo ed ecologico, è saggio combinare l’aloes d’acqua con piante che occupano diversi livelli dello stagno. In superficie, si può associare a piante galleggianti leggere come le ninfee (Nymphaea), che portano grandi foglie rotonde e fiori colorati in contrasto con le rosette essenziali dell’aloes. Altre piante galleggianti, come il falso nenufaro (Hydrocharis morsus-ranae), possono essere utilizzate, ma con moderazione per evitare che soffochino la luce necessaria all’aloes.

Nelle zone sommerse, le piante ossigenanti come il millefoglio d’acqua comune (Myriophyllum spicatum) o il ranuncolo acquatico (Ranunculus aquatilis) completano perfettamente l’aloes d’acqua. Queste piante contribuiscono a mantenere l’acqua limpida e ben ossigenata.

Le zone marginali, dove l’acqua incontra le sponde, offrono un altro livello di associazione. Piante come gli iris acquatiche (Iris pseudacorus), le mazzasorde (Typha latifolia) o l’equiseto fluviatile (Equisetum fluviatile) apportano una verticalità e una texture che contrastano con il portamento fluttuante dell’aloes d’acqua. Queste piante marginali sono ideali per filtrare l’acqua catturando l’eccesso di nutrienti e limitando così i rischi di eutrofizzazione.

Infine, per rafforzare l’interesse estetico preservando l’equilibrio dello stagno, è importante assicurarsi che nessuna delle piante associate domini l’ambiente. L’aloes d’acqua, sebbene robusto, può essere messo in competizione da specie troppo prolifiche. Una gestione regolare, che limiti la proliferazione delle piante galleggianti o diradi i cespi delle piante marginali, permetterà di mantenere uno spazio armonioso dove ogni pianta trova il suo posto.

associare stratiotes aloides

Intorno agli Stratiotes aloides, Iris acquatiche, mazzasorde, ranuncoli acquatici, ninfee ed equiseto dei fossi.

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