Associare sovescio e orto: una strategia vincente

Associare sovescio e orto: una strategia vincente

Consigli e trucchi per un terreno vivo e raccolti redditizi

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Creato l'1 %  da Pascale 7 min.

In un orto, ogni porzione di terreno conta. E le piante per sovescio possono svolgere un ruolo essenziale. Molto più che semplici piante perenni coprisuolo, le piante per sovescio migliorano la fertilità e la struttura del terreno. Associandole intelligentemente alle colture orticole, è possibile nutrire il suolo in modo continuo e creare un ecosistema equilibrato, produttivo e sostenibile. Ma come scegliere le specie giuste? Quando seminarle? È meglio seminarle tra due colture o tra i filari?

Scopri come integrare al meglio le piante per sovescio nella gestione dell’orto, unendo strategia colturale e osservazione del vivente per trarre il massimo da queste preziose piante.

Inverno, Primavera, Estate, Autunno Difficoltà

A cosa servono le piante per sovescio?

Il sovescio è un vero alleato per mantenere, se non addirittura migliorare, la fertilità e la vitalità del terreno dell’orto. Padroneggiandone l’uso, si ottimizza la struttura del suolo, la sua capacità di trattenere l’acqua, la vita biologica e persino la resistenza a malattie e infestanti.

Le diverse funzioni del sovescio

Grazie al loro apparato radicale, il sovescio arieggia il terreno, favorisce la circolazione di aria e acqua, evitando il compattamento del suolo e la formazione della famosa crosta superficiale. Alcune specie come la senape bianca sviluppano radici fittonanti e potenti in grado di fratturare i terreni compattati, a beneficio delle colture successive.

Agiscono anche come fertilizzanti naturali: decomponendosi, restituiscono al terreno materia organica ricca di elementi minerali. Le fabacee (ex-leguminose), per esempio, fissano l’azoto atmosferico grazie ai loro noduli radicali, arricchendo il terreno di questo elemento essenziale per la crescita delle piante orticole.

Altra funzione preziosa: la copertura del suolo, che limita l’erosione, riduce l’evaporazione dell’acqua e impedisce lo sviluppo delle infestanti. Seminati dopo un raccolto o tra le colture, i sovesci creano un tappeto vegetale protettivo.

Alcune offrono fioriture molto mellifere e nettarifere che attirano gli insetti impollinatori.

Infine, alcune specie hanno un effetto protettivo, agendo su patogeni o parassiti. La senape, per esempio, libera composti solforati con effetto biofumigante quando viene interrata verde, il che può limitare le malattie del terreno.

associazione tra sovesci e colture orticole

La facelia è un sovescio che produce molta biomassa

Le diverse famiglie di piante per sovescio

La scelta del sovescio dipende largamente dagli obiettivi ricercati. Ecco le principali famiglie da conoscere:

  • Le Fabacee (ex-leguminose) come la veccia primaverile o invernale, i trifogli bianco, viola o incarnato, la lupinella, il meliloto, l’erba medica. Sono campioni nella fissazione dell’azoto. Ideali prima di colture esigenti come le solanacee (pomodoro, melanzana) o le cucurbitacee.
  • Le Poacee (graminacee) come la segale, l’avena, il loglio. Producono abbondante biomassa, proteggono il terreno dal dilavamento invernale e contribuiscono a strutturarlo. La loro lenta decomposizione apporta un humus stabile.
  • Le Brassicacee come la senape. Il loro vigoroso apparato radicale migliora la porosità del terreno. Attenzione però a non utilizzarle prima di colture della stessa famiglia per evitare malattie comuni alle brassicacee.
  • La facelia e il grano saraceno (famiglie delle Boraginacee e delle Poligonacee): non imparentati con gli ortaggi comuni, sono perfetti in una rotazione. Offrono una fioritura mellifera e un efficace apparato radicale, oltre a essere facili da eliminare.

L’interesse delle miscele di piante per sovescio

Per massimizzare i benefici, le miscugli di sovesci o miscele migliorative sono sempre più utilizzati. Un’associazione veccia-avena o segale, per esempio, combina fissazione di azoto e strutturazione del terreno. Si possono anche mescolare leguminose, graminacee e una pianta mellifera per coprire un ampio spettro di esigenze.

Come abbinare il sovescio all'orto?

L’integrazione del sovescio nella rotazione dell’orto non è un semplice aggiunta, ma una vera e propria strategia colturale. Infatti, le piante per sovescio sono colture a tutti gli effetti, al pari degli ortaggi. Ciò implica di integrarle nella pianificazione annuale del tuo orto.

Il sovescio nelle rotazioni colturali

In una logica di rotazione classica, le piante per sovescio possono essere seminate prima di una coltura principale per preparare e arricchire il terreno. Così, una semina di facelia e segale in autunno può precedere i pomodori piantati nella primavera successiva, proteggendo al contempo il terreno durante l’inverno. Allo stesso modo, le leguminose apporteranno azoto.

Si possono anche seminare le piante per sovescio dopo una coltura breve o precoce, per mantenere una copertura vegetale viva. Dopo un raccolto di aglio o cipolle in estate, un sovescio rapido come la senape o il grano saraceno può essere impiantato fino all’autunno.

Infine, il sovescio si semina semplicemente tra due stagioni, come coltura intermedia.

associazione colture orticole e sovescio

La senape bianca può essere seminata dopo le cipolle o l’aglio

Il sovescio come colture intercalari

Un’altra strategia consiste nel seminare alcune piante per sovescio in intercalare, cioè tra le file di colture lunghe, come i pomodori, il mais o gli zucchini rampicanti. Queste piante svolgono il ruolo di copertura vegetale viva, impedendo alle infestanti di insediarsi. Il loro apparato radicale migliora la struttura del terreno senza competere eccessivamente con la coltura principale e stimola continuamente la vita biologica del suolo, mantenendolo attivo.

Per le colture intercalari, il giardiniere dovrebbe privilegiare il trifoglio o la facelia. Bisogna infatti scegliere specie a crescita moderata. Inoltre, occorre prestare attenzione alla gestione della luce e delle irrigazioni: le piante intercalari non devono fare troppa ombra agli ortaggi o privarli d’acqua.

Come scegliere la pianta per sovescio giusta in base alla coltura dell'orto?

Associare il sovescio alla coltura orticola successiva (o precedente) non è una question di fortuna: si tratta di sfruttarne gli effetti senza creare competizione, carenze o rischi sanitari. Per ogni tipo di ortaggio, alcune famiglie di piante per sovescio sono da privilegiare, altre da evitare.

  • Prima degli ortaggi esigenti, spesso della famiglia delle Solanacee, come pomodori, melanzane, peperoni… si consiglia di seminare un’associazione di due piante per sovescio, segale e veccia primaverile. Per questi ortaggi detti esigenti, la veccia arricchisce il terreno di azoto, l’avena produce una biomassa equilibrata e migliora la struttura
  • Prima delle Brassicacee come cavoli, rutabaga – navone, ravanelli… bisogna evitare di seminare senape bianca che può favorire lo sviluppo di patogeni comuni, come l’ernia del cavolo. È preferibile utilizzare graminacee come la segale o la facelia per ottenere un effetto strutturante
  • Prima delle Fabacee orticole come fagioli, piselli, fave, si consiglia di seminare piante per sovescio non fissatrici di azoto come senape e avena, che non esauriranno la vita microbica
  • Prima delle cucurbitacee (zucchino, zucchine, cetrioli, meloni…) Una coltura invernale di segale o un miscuglio di veccia e facelia permette di restituire una materia organica abbondante e ben decomposta al momento della semina o del trapianto. Infatti, queste piante orticole amano terreni ricchi e lavorati
  • Prima degli ortaggi a foglia a crescita rapida come lattuga, spinaci, rucola, non esitare a seminare un sovescio a crescita rapida (senape o grano saraceno) che rigenera il terreno senza ostacolare l’impianto di una coltura breve.

    sovescio e colture dell'orto: associazione

    La veccia primaverile è ideale, seminata prima degli ortaggi esigenti

Quando e come seminare e falciare il sovescio?

Per sfruttare al meglio il sovescio, è essenziale scegliere il momento giusto per la semina e padroneggiare le trapianto e la distruzione.

Una semina in base alle stagioni

Il sovescio può essere seminato in diversi periodi dell’anno:

  • La semina primaverile (da marzo) è ideale per riempire gli spazi vuoti tra le prime piantagioni e le colture estive. Si privilegeranno specie a crescita rapida come la senape o la facelia
  • La semina estiva si effettua dopo il raccolto degli ortaggi primaticci o in attesa delle colture autunnali, le semine di grano saraceno o di trifoglio incarnato sono interessanti per una copertura estiva rapida
  • La semina autunnale (settembre-ottobre) permette di installare piante per sovescio invernali come la segale, la veccia invernale o il ginestrino, un miscuglio veccia-avena o un miscuglio migliorante, che proteggeranno il terreno dal freddo, dal ruscellamento e dall’erosione

La semina si effettua generalmente a spaglio, o in fila per colture intercalari. Bisogna annaffiare bene dopo la semina, soprattutto in estate.

L’idea è di non lasciare mai il terreno nudo troppo a lungo, perché ciò favorisce il dilavamento dei nutrienti, la crescita delle infestanti e la perdita di struttura.

La gestione e la distruzione del sovescio

La fase di distruzione è altrettanto essenziale della semina. Si effettua seguendo tre tecniche:

  • Con falciatura o triturazione: si interviene generalmente prima della fioritura per evitare l’invasione e perché la materia sia più facile da decomporre
  • Con incorporazione nel terreno: classica, ma non sempre necessaria. Si possono interrare leggermente i residui triturati o tagliati o lasciarli in superficie
  • Con pacciamatura superficiale: è un’alternativa dolce, che consiste nel lasciare la biomassa come pacciamatura, nutrendo così i microrganismi senza disturbare il terreno.

 

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