Fogliame: uno sguardo alle forme di foglie più comuni

Fogliame: uno sguardo alle forme di foglie più comuni

Saperle riconoscere per integrarle meglio in giardino

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Modificato l'lunedì 9 giugno 2025  da Gwenaëlle 8 min.

Il mondo vegetale ci offre una quantità incredibile di forme nei fogliami, rendendo ogni albero, arbusto, graminacea o piccola perenne unica e riconoscibile.
Alla base classificate in base alla loro posizione sul fusto in foglie opposte o alterne, le foglie presentano lembi ovali, rotondi o più o meno incisi, palmato-lobati, a volte perfettamente cilindrici come nelle ninfee ad esempio. Proprio come per le forme dei fiori, il dizionario botanico dedica loro un vocabolario ricco e molto specifico che vi invito a scoprire in questo articolo interamente dedicato a loro!

diverse forme di foglie

Fare il proprio erbario significa entrare nel meraviglioso mondo delle foglie, tutte così diverse!

Difficoltà

Riconoscere una foglia

Una specie vegetale si riconosce dalla forma che assume il suo fogliame, ed è spesso questa a catturare la nostra attenzione. Ma le foglie che lo compongono racchiudono una complessità anatomica ben più ampia.
In questo articolo parleremo solo della forma del lembo, cioè della parte dominante, piatta e ampia, sebbene in realtà le foglie presentino altre caratteristiche proprie di ciascuna specie che permettono di affinarne l’identificazione o di distinguere specie o varietà, tra cui:

  • il fatto che siano semplici (un unico lembo come la foglia del lillà) o composte (da più foglioline, pennate o a volte bipennate, come la foglia della mimosa): è il primo criterio di determinazione in botanica.
  • la loro posizione sul fusto e tra di loro, opposta (affrontate, due foglie per nodo) o alterna (una sola foglia per nodo) per citare solo le due più comuni: si parla allora di fillotassi, è il secondo criterio di determinazione.
  • il loro modo di fissarsi al fusto che permette di affinare il riconoscimento: fissazione spesso picciolata, ma anche guainante, perfoliata, sessile (senza picciolo), e molte altre…
  • la forma dei loro margini: i contorni o bordi possono essere interi, dentati, incisi, ondulati, crenati, spinosi, sinuosi, cigliati, ecc.
  • la loro nervatura, ossia la forma e la posizione che assumono le venature (la botanica utilizza una quindicina di qualificativi sorprendenti come campilodroma, parallelodroma per venature parallele, palinattinodroma, ecc.)
  • il loro colore, dal verde al bronzo e al blu, passando per il porpora, il rosso o il nero.
  • ma anche le loro dimensioni, la lunghezza del picciolo, la loro consistenza glabra o tomentosa, ecc.

La forma, invece, che è l’oggetto di questo articolo, ci fornisce generalmente un indizio sulla specie di un vegetale. È un marcatore importante nella morfologia vegetale e nella classificazione delle specie. Spesso si trova a metà strada tra due forme, a seconda delle specie o del grado di sviluppo della foglia (foglie basali o superiori). Le esamineremo qui di seguito.

Le foglie ovali

Solo a livello della morfologia delle foglie, si contano una quarantina di forme, con altrettanti aggettivi, a dimostrare la diversità del mondo vegetale! E tra queste, molte si assomigliano e numerose presentano sfumature sottili.
Senza citarle tutte qui, ho raggruppato le forme delle foglie in grandi “famiglie” e ho scelto le più classiche o riconoscibili, per maggiore chiarezza in questo vasto universo fogliare. Ecco per cominciare le foglie più comuni ovoidali, tra cui si distinguono:

Le foglie ovali

Foglie a forma di ovale, più larghe al centro. Un gran numero di foglie può essere semplicemente definito ovale.

Alcuni esempi: Agrifoglio (con margine dentato), Magnolia soulangeana, Malus sp. (Meli), Ficus elastica.

esempi di fogliame ovale

Agrifoglio, Melo e Ficus elastica

Le foglie ellittiche

È una variante elegante delle foglie ovali, dove la forma si assottiglia con grazia. Queste foglie a forma di ellisse, più larghe al centro e affusolate alle due estremità, evocano un’ellisse perfetta. Il termine “ellittico” deriva dal greco “elleipsis”, che significa ellisse.

Alcuni esempi: il Laurotino (ovale), ma anche il gelsomino officinale che è affusolato sulla punta, l’Aspidistra, il Feijoa, ecc.

fogliame lanceolato

Laurotino, Aspidistra e gelsomino officinale

Le foglie oblunghe

Queste foglie sono allungate, quasi parallele sui lati. La loro forma oblunga, più lunga che larga, è un grande classico tra le foglie!

Alcuni esempi: primula dei giardini, Sophora japonica, Aspidistra (tra ellittica e oblunga).

Le foglie obovate

Si tratta di una foglia ovale a forma di uovo, ma invertita, con una base più stretta e un apice più largo e generosamente arrotondato.

Alcuni esempi: Magnolia, Bergenia, Peperomia obtusifolia.

Le foglie lanceolate

A forma di punta di lancia o di spada, queste foglie appuntite alle due estremità donano dinamicità al lembo. La loro base è leggermente più larga dell’apice. Si trovano in alcune bulbose e in molte perenni e arbusti.

Alcuni esempi: Olivo, Eleagnus, Pyracantha, noce, Sansevieria, Yucca, Crocosmia, molte Felci come i Dryopteris o i Matteucia sono anch’esse definite lanceolate.

fogliame lanceolato

Hesperis matronalis, Dryopteris e Cotoneaster

Le foglie spatolate

Sono generalmente allungate e ovali, ma arrotondate all’apice (parte superiore del lembo) e gradualmente ristrette alla base fino al picciolo. Queste foglie evocano la forma di una spatola (si usa anche il termine spatoliforme). Può trattarsi solo della forma giovanile della foglia.

Alcuni esempi: Bugola reptans, Corokia.

Le foglie tonde

Sono foglie dalla forma più o meno circolare, che prendono qualificativi precisi:

Le foglie orbicolari

È il termine botanico per indicare foglie quasi perfettamente circolari. La loro forma orbicolare deriva dal latino “orbis” che significa cerchio o sfera. Queste foglie sono uniche e un modello di perfezione nel mondo vegetale. Spesso sono peltate (peltata), cioè il picciolo è attaccato al centro sotto la superficie del lembo (e non alla base come nella maggior parte delle foglie). A volte si avvicinano alle foglie cordiformi.

Alcuni esempi: ombelico di Venere (Umbilicus rupestris), Asarum o Pilea.

esempio di foglia orbicolare

Umbilicus rupestris, Asarum europaeum e Pilea peperomioides

Le foglie circolari

Sono completamente rotonde! Come le Ninfee o nénuphars, il loto (Nelumbo nucifera) o la nasturzio dei giardini. I loro bordi a volte sono ondulati come nella nasturzio, dentellati o crenati nel Darmera peltata e nel Saxifraga stolonifera, o a forma di pala da torta nella ninfea gigante dell’Amazzonia.

esempi di foglie circolari

Nasturzio, loto e Victoria amazonica

Le foglie reniformi

Letteralmente, a forma di rene (dal latino reniformis), queste foglie portano un tocco di originalità con i loro contorni arrotondati e la loro tacca distintiva. Si riconosce il loro lembo per questa sorprendente forma di sedile di trattore.

Esempi: Il Farfugium japonicum, il Petasites e l’Asarum.

esempio di foglia reniforme

Petasides, Asarum e Farfugium

Le foglie a forma di cuore o cordate

È anche una sottocategoria delle foglie rotonde, con questa piccola differenza che ne costituisce il fascino. Qui, la base della foglia attaccata in due lobi arrotondati al picciolo e la forma appuntita della parte superiore della foglia danno il nome a queste foglie, ricordando la forma di un cuore. “Cordata” deriva infatti dal latino “cor, cordis” che significa cuore. Questo qualificativo si ritrova in molte specie come il Tilia cordata.

Alcuni esempi ben conosciuti: Cercis sp., Houttuynia cordata, Hosta, Colocasia (Taro), alcune violette, Tilia cordata, Alnus cordata, Cercidiphyllum o Albero del caramello, Ipomoea, cobaea, il Dicentra più conosciuto come cuore di Maria, Catalpa, Pothos e Philodendron (Epipremnum) nelle Piante d’appartamento… N.B.: La foglia del Lillà ha la base cordiforme, ma fa parte delle foglie ovali, sebbene sia affusolata sulla punta.

fogliame a forma di cuore

Pothos, Albero di Giuda (Cercis canadensis) e Houttuyna cordata

Le foglie triangolari

Queste foglie hanno una forma triangolare, come suggerisce il nome. Si trovano principalmente in alcuni pioppi e betulle e in alcune edere (forma giovanile della foglia non ancora lobata), ma anche nel Kalanchoé di Grémont.

N.B.: anche le foglie cosiddette cuneiformi fanno parte di queste foglie triangolari, molto meno diffuse però.

fogliame triangolare

Populus nigra, Hedera e Betula

Le foglie strette e le foglie sottili

Sono fogliami più o meno affusolati, molto più lunghi che larghi, o addirittura con i due bordi paralleli, che prendono nomi diversi:

Le foglie subulate (subulata)

Queste foglie sono molto strette e appuntite, più o meno lunghe a forma di ago. La loro forma subulata, dal latino “subula” che significa ago, è uno dei tanti esempi della raffinatezza che si trova in natura. L’aggettivo subulata si ritrova anche in alcune specie di Phlox, di Saggina, ecc.

definizione di fogliame subulato

Sagina subulata (©Forest and Kim Starr) e Phlox subulata ‘Atropurpurea’

Le foglie lineari

Sono lunghe e strette con bordi paralleli. La loro forma semplice ed essenziale è una delle componenti del giardino contemporaneo.

Esempi: quelle dei Bambù come i Fargesia, dei Carex (che si avvicinano a una forma graminiforme), dei Liatris (piuma del Kansas) o della Cordyline.

esempi di foglie strette

Fargesia nitida, Carex oshimensis e Cordyline australis

Le foglie lanceolate

Queste foglie sono molto sottili, a forma di punta di lancia, e ristrette alle due estremità. Si trovano ad esempio in specie da giardino mediterraneo, in piante che si sono adattate ai climi secchi riducendo la superficie fogliare. Molti alberi o arbusti presentano foglie a metà tra la forma lanceolata e quella oblunga (come la Quercia verde).

Alcuni esempi: molti Salici (salice da vimini, salice tortuoso, salice piangente), l’Olivo, la Quercia verde, il castagno comune, ma anche le Persicaria, ecc.

esempio di fogliame lanceolato

Olivo, salice tortuoso e castagno

Le foglie nastriformi

Il lembo qui è a forma di nastro, lungo e piatto, a volte molto flessibile. Sono le foglie tipiche del Clivia, dell’Agapanto, di alcuni Iris, ecc. Si parlerà comunemente di foglie a forma di spada o ensiformi negli Iris o nelle Crocosmie, assimilate anche a foglie lanceolate.

Le foglie aghiformi

A forma di ago, rigide, queste foglie sono tipiche delle conifere. Il loro nome, derivato dal latino “acus” che significa ago, riflette la loro forma sottile che termina con una punta.

Esempi: Pinus sp., Picea sp., Ginepro, Larix, ecc.

definizione di fogliame aghiforme

Juniperus, Cedrus deodora e Pinus sylvestris

Le foglie palmate

Le foglie palmatolobate e palmilobate

Queste foglie sono una sottocategoria delle foglie lobate che non tratto qui nella loro interezza data la loro complessità. Con lobi o segmenti che si irradiano da un punto centrale, la cui nervatura è palmata, evocano la forma di una mano aperta. I lobi superano la metà della foglia. Sono sia pennate che lobate. Possono esserci da 3 a 5 lobi principali, anche una decina, e talvolta molti di più nelle palme con fronde palmate. Il loro nome deriva dal latino “palma” che significa palmo. Si parla di foglie digitate quando la foglia ricorda dita formate dai cinque lobi.

Alcune sfumature si trovano nelle foglie dette palmatifide come nel Tetrapanax: le divisioni sono meno profonde e raggiungono solo la metà della foglia.

Esempi: aceri (Acer sp.), Liquidambar, platano, Hepatica (perenne), Fatsia japonica, Schefflera taiwaniana, heuchere, ma anche l’Aconitum napellus i cui lobi sono particolarmente profondi e stretti come quelli di alcuni aceri giapponesi.

esempi di foglie palmate

Acero, Fatsia japonica e Aconitum napellus

Le foglie originali

Sono meno comuni, ma atipiche e distintive, a volte addirittura le uniche rappresentanti di un genere o di una specie!

— Le foglie labellate o flabelliformi: cioè a forma di ventaglio come quelle, uniche, del Ginkgo.
— Le foglie troncate come la foglia singolare del Liriodendron (Albero dei tulipani), anche definita quadrilobata.

— Le foglie romboidali, dal greco rhombos, che significa trottola, sono invece a forma di losanga. Si parla anche di foglie losangiche come nel caso del Pioppo d’Italia.
— Le foglie sagittate: il lembo della foglia assume la forma di una freccia in alcune piante tropicali o acquatiche (tra le altre) come il Taro (Alocasia), la freccia d’acqua (Sagitarria sagittifolia), il Xanthosoma sagittifolium, il Caladium o l’Arum italicum.

— Le foglie astate: assomigliano a quelle sagittate, ma si è soliti definirle come simili alle lame delle alabarde. Si ritrova il qualificativo “hastata” in diverse specie come il Salice a foglie astate (Salix hastata) o la Verbena astata.

Senza dimenticare le foglie perforate come il Monstera deliciosa, ma questo termine non è specifico della botanica.

forme di foglie esempi

Arum italicum, Sagitarria sagittifolia e Alocasia

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foglie di felce