
Aspidistra in casa: la cura durante le stagioni
I nostri consigli su misura per la "lingua di suocera
Contenuto
L’Aspidistra, o Aspidistra elevata (Aspidistra eliator) è spesso soprannominata “pianta di ferro” dagli anglosassoni (Cast iron plant) per la sua robustezza, o “lingua di suocera” da noi, alla stregua delle Sanseveria. È una pianta d’appartamento apprezzata per la sua grande capacità di adattamento e il suo fogliame grafico e persistente. Originaria dell’Asia, si è affermata in molti interni grazie alla sua tolleranza a condizioni di luce moderata e alle scarse esigenze di manutenzione. Sebbene sia rinomata per la facilità di coltivazione, il suo benessere dipende comunque da un’attenzione adeguata a ogni stagione.
Comprendere le esigenze dell’Aspidistra durante l’anno permette non solo di mantenerla in buona salute, ma anche di favorire una crescita regolare e armoniosa. Questo articolo propone un accompagnamento stagionale; scopri tutti i nostri consigli per fornire le cure più appropriate, dalla primavera all’inverno.
Primavera – Il risveglio dell'Aspidistra
Dopo i mesi invernali in cui l’Aspidistra entra in riposo vegetativo, il ritorno di temperature più miti e di giornate più lunghe stimola gradualmente la crescita della pianta. Questa stagione è ideale per dedicarle un’attenzione particolare e effettuare le cure necessarie al suo buon sviluppo.
Rinvaso
Se l’Aspidistra non è stata rinvasata da due o tre anni, la primavera è la stagione più adatta per questa operazione. Un rinvaso è consigliato quando le radici iniziano ad affiorare in superficie o a fuoriuscire dai fori di drenaggio. È quindi opportuno scegliere un vaso leggermente più grande del precedente, dotato di fori per facilitare il drenaggio dell’acqua.
Il substrato ideale è un terriccio leggero e ben drenante, come un terriccio per piante verdi, eventualmente mescolato con un po’ di perlite per migliorare l’areazione. È preferibile non scegliere un vaso troppo grande, per evitare un eccesso di umidità nel terriccio, che potrebbe danneggiare il rizoma spesso dell’Aspidistra.
Ripresa delle annaffiature
Durante l’inverno, le annaffiature sono distanziate. In primavera, è possibile riprenderle in modo più regolare, senza eccessi. Si consiglia di lasciar asciugare il substrato tra un’annaffiatura e l’altra. L’Aspidistra, molto robusta, è piuttosto tollerante alla siccità, ed è meglio qualche dimenticanza nell’annaffiatura che un eccesso di umidità.
Fertilizzazione
A partire dal mese di aprile, è raccomandato fornire concime per sostenere la ripresa della crescita. Un concime liquido per piante verdi, da diluire nell’acqua d’annaffiatura una volta al mese, permette di rafforzare la pianta e favorire la comparsa di nuove foglie.
Cura del fogliame
La primavera è anche l’occasione per pulire il fogliame. Le foglie dell’Aspidistra tendono ad accumulare polvere, il che può ostacolare la fotosintesi. Basta pulirle delicatamente con un panno morbido o una spugna umida. Si sconsiglia l’uso di prodotti lucidanti, che possono ostruire gli stomi.
Osservazione della crescita
Infine, è utile osservare la pianta durante questo periodo di ripresa. La comparsa di giovani germogli indica che l’Aspidistra sta entrando attivamente in crescita. È opportuno anche verificare l’assenza di parassiti o segni di malattie per intervenire tempestivamente se necessario.

Un giovane Aspidistra con una bella crescita di germogli recenti
Vedi anche
Aspidistra: coltivazione e curaEstate – Un periodo di crescita attiva per l'Aspidistra
L’estate corrisponde alla fase di crescita più dinamica dell’Aspidistra. In questo periodo, la pianta sfrutta appieno la luce naturale e le temperature più elevate per sviluppare nuove foglie. Richiede quindi un monitoraggio un po’ più regolare, senza però necessitare di cure complesse.
Annaffiatura regolare e moderata
In estate, il fabbisogno idrico aumenta a causa del caldo e dell’intensità luminosa. Lascia sempre asciugare completamente il substrato tra un’annaffiatura e l’altra, ma noterai che si asciuga molto più velocemente, soprattutto nei periodi particolarmente caldi.
Si consiglia di annaffiare circa una o due volte a settimana, ma è un’indicazione media, è opportuno regolare la frequenza in base alle condizioni ambientali, come la temperatura o il tasso di umidità nella stanza e praticare l’osservazione.
L’Aspidistra teme gli eccessi d’acqua. È quindi essenziale svuotare il sottovaso dopo ogni annaffiatura per evitare che le radici rimangano immerse nell’acqua stagnante, il che potrebbe causarne il marciume.
Apporti nutritivi
La concimazione deve proseguire durante l’estate per sostenere la crescita attiva della pianta. Un concime liquido per piante verdi, somministrato una volta al mese, rimane adatto. Questo complemento permette di mantenere un fogliame denso e di bel colore. In periodo di gran caldo, interrompi gli apporti di concime.
Installare la pianta all’esterno
Se le condizioni lo permettono, è possibile spostare l’Aspidistra all’esterno durante i mesi più caldi (così come è del tutto possibile coltivarla tutto l’anno all’esterno tranne che nelle regioni fredde, poiché resiste fino a -12° C). Tuttavia, non tollera né il sole diretto, né il vento. È quindi essenziale posizionarla in un luogo ombreggiato, riparato e al riparo dalle correnti d’aria. Un balcone o una terrazza esposti a nord o est possono essere adatti, a condizione che la pianta sia ben protetta.
Monitoraggio dello stato generale
Durante l’estate, è importante monitorare lo stato del fogliame. Segnali come estremità marroni, macchie o ingiallimento possono indicare un problema di annaffiatura o un eccesso di concime o un’esposizione troppo intensa alla luce.
→ L’Aspidistra apprezza un’esposizione alla luce intensa, ma senza sole diretto. Tollera anche condizioni di luminosità media.
La comparsa di parassiti come le cocciniglie farinose o gli afidi, sebbene rara sull’Aspidistra, deve essere ugualmente monitorata, soprattutto all’esterno.

La pianta può essere spostata all’esterno nella bella stagione
Autunno – Una transizione verso il riposo
L’autunno segna la fine del periodo di crescita attiva per l’Aspidistra. Con il diminuire della luce e l’abbassarsi delle temperature, la pianta rallenta naturalmente la sua attività. È un periodo di transizione durante il quale è opportuno adattare gradualmente le cure per preparare la pianta all’inverno.
Riduzione graduale delle annaffiature
Con l’accorciarsi delle giornate e l’abbassarsi delle temperature, il bisogno d’acqua diminuisce. Si consiglia di distanziare gradualmente le annaffiature, basandosi sempre sull’umidità del substrato, e lasciando sempre asciugare il terriccio prima di annaffiare. Una frequenza ogni dieci-quindici giorni può essere sufficiente, a seconda delle condizioni interne (riscaldamento, umidità ambientale, esposizione).
Fine della concimazione
Si raccomanda inoltre di interrompere le concimazioni all’inizio dell’autunno. La pianta entra in una fase di riposo relativo e non ha più bisogno di nutrienti supplementari. La ripresa della concimazione avverrà nella primavera successiva, quando la crescita riprenderà naturalmente.
Preparazione all’inverno
L’autunno è un periodo propizio per osservare la pianta e compiere alcuni gesti di manutenzione:
-
Pulire le foglie con un panno umido per rimuovere la polvere accumulata.
-
Eliminare le foglie danneggiate o ingiallite per evitare che diventino un focolaio di malattie.
-
Verificare l’assenza di parassiti, soprattutto se la pianta ha trascorso l’estate all’aperto.
Se la pianta è stata spostata all’esterno durante la bella stagione, è il momento di riportarla dentro. Deve essere collocata al riparo da correnti d’aria fredda e da sbalzi di temperatura significativi.
Ultimi aggiustamenti
Si sconsiglia di rinvasare l’Aspidistra in autunno, salvo in caso di emergenza (substrato degradato, attacco di parassiti, vaso rotto, ecc.). Questa operazione sarebbe meglio tollerata in primavera, quando la pianta riprende la sua crescita.

Eliminate le foglie danneggiate o ingiallite prima dell’inverno
Inverno – Il tempo del riposo
Durante l’inverno, l’Aspidistra entra in una fase di riposo vegetativo. Questo periodo di dormienza è essenziale per il suo equilibrio e richiede pochi interventi. Si tratta principalmente di mantenere condizioni stabili e limitare le cure per non disturbare il suo ritmo naturale.
Riduzione delle annaffiature
Le esigenze idriche sono minime durante l’inverno. L’annaffiatura deve essere notevolmente ridotta: una volta ogni due o tre settimane può essere sufficiente, o anche meno a seconda delle condizioni ambientali.
Nelle abitazioni riscaldate, l’aria può diventare secca, ma l’Aspidistra la tollera relativamente bene. Se l’aria è particolarmente secca (sotto il 40% di umidità), si può nebulizzare leggermente il fogliame, senza esagerare.
Nessun apporto di fertilizzante
Durante il periodo invernale, essendo la pianta in riposo, non è necessario fornire fertilizzante. La concimazione riprenderà in primavera, insieme alla ripresa della crescita.
Posizione e cure
L’Aspidistra può sopportare temperature minime di 13°C in inverno.
Anche durante il riposo, è utile controllare lo stato generale della pianta: fogliame che ingiallisce, macchie insolite o segni di appassimento possono indicare un eccesso d’acqua o un problema ambientale.
- Abbonarsi
- Contenuto

Commenti