
Pistacchio, pistacia: piantagione e cura
Contenuto
Il pistacchio in poche parole
- Viene coltivato tanto per i suoi frutti quanto per le sue qualità ornamentali
- A seconda della specie, il suo fogliame può essere deciduo o sempreverde
- Nei nostri climi, è difficile ottenere frutti, sarà principalmente decorativo
- Ha bisogno di sole, di un terreno ben drenato e preferibilmente calcareo
- Resistente, è comunque consigliato in piena terra solo per climi miti
La parola della nostra esperta
Il pistacchio o Pistacia in latino, è un bell’arbusto sempreverde o deciduo conosciuto per i frutti che produce: i pistacchi, questi frutti secchi che si sgranocchiano durante l’aperitivo! Se una sola specie produce pistacchi, il pistacchio vero (pistacia vera), le altre si rivelano molto ornamentali. Se i pistacchi sono difficili da ottenere nei nostri climi, il bel fogliame e la fruttificazione decorativa del pistacchio meritano tutta la nostra attenzione, come nel caso del pistacchio lentisco che produce numerosi piccoli frutti commestibili e altrettanto decorativi.
Particolarmente adatto ai climi mediterranei e oceanici, il pistacchio non è difficile da coltivare una volta che le condizioni richieste sono soddisfatte. Sebbene rustico, si installerà preferibilmente nei giardini costieri risparmiati da forti gelate, in terreni leggeri, filtranti, piuttosto calcarei. Questo arbusto è molto ben adattato alla siccità e al calore estivo. Richiede poca manutenzione e tollera bene una leggera potatura che gli permetterà di rimanere ben cespuglioso e di essere utilizzato per formare siepi. Scopri questo albero sia fruttifero che ornamentale!

Pistacia lentiscus che cresce spontaneamente nel Mediterraneo
Descrizione e botanica
Carta d'identità
- Nome latino Pistacia
- Nome comune Albero del mastice, pistacchio vero
- Fioritura da marzo a maggio
- Altezza da 2 a 10 m
- Esposizione Sole, mezz'ombra
- Tipo di terreno Leggero, secco, ben drenato
- Rusticità -12°C e oltre
Il Pistacia, chiamato anche pistacchio, è un arbusto della famiglia delle Anacardiaceae, come gli anacardi e i manghi. A volte è considerato appartenente a una famiglia a sé stante, quella delle Pistaciaceae. È un arbusto originario delle regioni temperate e tropicali del globo, principalmente in Asia e intorno al bacino del Mediterraneo, fino a Israele. Il genere Pistacia comprende una quindicina di specie decidue o sempreverdi. Tra queste, si distinguono le specie di pistacchi ornamentali e i pistacchi da frutto come il Pistacia vera, il vero pistacchio, unico a produrre le famose pistacchie. Quest’ultimo fruttifica correttamente solo nelle regioni con estati lunghe e calde e si adatta solo al sud della Francia. Non bisogna confondere il pistacchio con il Staphylea pinnata, chiamato anche falso pistacchio per i suoi semi commestibili che assomigliano alle pistacchie. Tra il vero pistacchio e il falso pistacchio, non è facile orientarsi!

Pistacia lentiscus, illustrazione (1818)
Oltre al pistacchio da frutto, esistono anche specie ornamentali di pistacchi:
- Il Pistacia terebinthus, il pistacchio terebinto, è una specie decidua, una delle più rustiche. La sua corteccia lascia fuoriuscire una resina (da cui deriva il nome della trementina). Questa specie produce anche numerosi grappoli di piccoli frutti rossi commestibili ma poco saporiti.
- Il Pistacia chinensis, è il pistacchio più rustico (-20°C). Il suo fogliame deciduo diventa rosso prima di cadere in autunno.
- Il Pistacia lentiscus, lentisco o albero del mastice è un piccolo albero tipico delle nostre zone. È spontaneo nei nostri macchia corsi, lungo il Mediterraneo, fino alla Charente-Maritime. Anch’esso produce una resina aromatica con molte proprietà e piccoli frutti commestibili.

Pistacia vera in alto a sinistra, Pistacia chinensis in basso a sinistra, e Pistacia lentiscus a destra
Il pistacchio forma un piccolo albero con un portamento cespuglioso e arrotondato, che raggiunge un’altezza compresa tra 2 e 10 metri a seconda della specie. La sua crescita è relativamente lenta. I pistacchi sono longevi e possono vivere più di 100 anni.
È un albero o arbusto piuttosto polimorfo, generalmente più largo che alto e, se piantato in zone ventose, può assumere un portamento più strisciante. La sua chioma elegante è molto ramificata. Il fogliame è deciduo o sempreverde a seconda della specie. È composto da foglie alterne e picciolate, di forma imparipennata, divise in 4-14 piccole foglioline ovali o ellittico-lanceolate, lucide e coriacee. Possono raggiungere i 20 cm di lunghezza. Il loro colore è un verde acceso, che a volte assume tonalità rossastre o violacee sotto l’effetto del freddo. Presentano nervature prominenti. Le foglie sempreverdi del Pistacia lentiscus ricordano quelle del Laurotino o Viburno.
Il Pistacia lentiscus e il Pistacia terebinthus emanano un intenso profumo balsamico proveniente dalla resina ambrata che fuoriesce dalla loro corteccia grigio-arancio. Secernono una resina che si indurisce a contatto con l’aria, chiamata mastice nel primo caso (la rinomata resina lentisco), trementina nell’altro. Il mastice più ricercato è quello proveniente dai lentischi originari dell’isola greca di Chios. Ha proprietà antisettiche ed è utilizzato anche nella fabbricazione di amalgami dentali, dolciumi, bevande alcoliche, in farmacologia e profumeria.

Pistacchio lentisco sull’isola di Chios in Grecia, dove si raccoglie il mastice che sgorga dai tronchi
La fioritura avviene da marzo a maggio. Si presenta sotto forma di pannocchie di fiori giallo-verdastri piuttosto insignificanti. Il pistacchio è un albero dioico, cioè esistono esemplari maschili e femminili ed è necessario avere un esemplare di ciascun sesso per ottenere frutti (1 maschio per 5 femmine).
La fruttificazione varia da una specie all’altra e l’impollinazione dagli alberi maschili a quelli femminili è difficile nei nostri climi. Quando l’albero fruttifica, questa fioritura è seguita da numerosi piccoli frutti commestibili. La fruttificazione del vero pistacchio avviene solo nelle regioni calde e dopo 7 anni di coltivazione. Nel vero pistacchio, il frutto è una drupa con un guscio che racchiude una mandorla commestibile la cui buccia è viola e la polpa verde: la pistacchio, che viene poi essiccata per essere consumata come frutta secca, all’aperitivo, ma anche in pasticceria e confetteria. Il Pistacia lentiscus e il terebinthus producono anche piccole drupe commestibili. Sono raggruppate in grappoli di piccoli frutti delle dimensioni di un pisello, prima rossi e poi neri a maturazione. Contengono un piccolo seme a forma di mandorla dal sapore acidulo e rinfrescante. Possono essere consumati crudi o conservati come i capperi.
Il legno duro del pistacchio è utilizzato in intarsio, ebanisteria e falegnameria.

Frutti del Pistacia lentiscus a sinistra, e a destra, frutti sull’albero del Pistacia vera, che produce le pistacchie che gustiamo
Principali specie e varietà

Pistacia lentiscus - Lentisco
- Période de floraison Aprile a Giugno
- Hauteur à maturité 2 m
Piantagione del Pistacchio
Dove piantarlo?
Originario del bacino mediterraneo o del Medio Oriente, il Pistacia ama i climi caldi e tollera la siccità. È un albero relativamente sensibile al freddo, che preferisce regioni con inverni miti. Per questo motivo, viene coltivato principalmente sulla Costa Azzurra. Alcune specie, come il lentisco pistacchio, sono tuttavia in grado di resistere a brevi gelate dell’ordine di -12/-15°C, una volta ben radicate, in terreni drenati e al riparo dai venti freddi dominanti. Ricordiamo che a nord della Loira, il pistacchio ha poche possibilità di fruttificare.
Se l’albero stesso non teme il freddo, è la sua fioritura che rischia di essere distrutta dalle gelate tardive. In piena terra, lo si riserverà quindi ai climi mediterranei, con estati secche e calde, le specie a fogliame persistente essendo particolarmente adatte al calore e alla siccità estiva. E poiché tollera anche gli spruzzi salini, lo si può adottare senza riserve in prossimità del mare.
Poco esigente per quanto riguarda il terreno e l’esposizione, si adatta a tutti i tipi di suolo. È in grado di prosperare in un terreno mediocre, povero e sassoso, arido in clima secco o leggermente acido, con comunque una preferenza per i terreni drenanti e calcarei. Riservategli una posizione calda e luminosa, anche se tollera bene anche la mezz’ombra.
Il pistacchio può essere piantato nei giardini secchi d’ispirazione mediterranea, in un massiccio di arbusti, o ancora in una siepe libera in clima mite, poiché la sua fruttificazione è molto decorativa.
Quando piantarlo?
Nelle nostre regioni dal clima mite, la piantagione del pistacchio avviene all’inizio dell’autunno, tra settembre e ottobre. In zone limite di rusticità, preferite una piantagione in primavera.
Come piantarlo?
Il pistacchio apprezza i terreni ben drenati. Prevedete una distanza di 7-10 m tra due pistacchi.
- Lavorate bene il terreno in profondità
- Immergete la zolla per 1 ora in un secchio d’acqua
- Scavate una buca larga almeno 30 cm in tutte le direzioni
- Distribuite sul fondo della buca pomice, sabbia di fiume o ghiaia
- Posizionate l’arbusto al centro della buca con un tutore
- Mantenete il pistacchio ben dritto e riempite la buca con terriccio e sabbia mescolati alla terra estratta, senza interrare il colletto
- Pressate con il piede
- Annaffiate abbondantemente dopo la piantagione

Un venerabile pistacchio lentisco sul sito di Selinunte in Sicilia (© Gwenaëlle David Authier)
Cura, potatura e manutenzione
Il Pistacia è facile da coltivare nelle regioni privilegiate dove il gelo non è né intenso né prolungato. Teme solo gli inverni rigidi, soprattutto quando è giovane. Una volta ben radicato, diventerà sempre più resistente alla siccità. Tuttavia, anche se il pistacchio è un albero particolarmente resistente alla siccità, ha bisogno di essere annaffiato regolarmente durante il periodo di crescita, soprattutto per produrre pistacchi. In estate, siate vigili nei primi 2-3 anni dopo la piantagione, annaffiate non appena il terreno è asciutto senza mai inzuppare il suolo.
In autunno, con una zappetta, aggiungete del compost alla base dell’arbusto. Zappettate regolarmente il terreno con una griffa per mantenere pulita la base.
Avvolgete la chioma dei giovani pistacchi con un telo di protezione invernale nei primi anni prima dell’arrivo del freddo per aiutarli a superare bene l’inverno.
La potatura è poco impegnativa e serve a mantenere una bella silhouette, a uniformarla e a limitarne l’ingombro. Potate solo quando necessario. Una leggera potatura di formazione alla fine dell’inverno ogni anno è sufficiente per favorire la ramificazione:
- Eliminate il legno morto o ingombrante
- Potate i rami intrecciati
- Tagliate i rami che crescono verso l’interno della chioma
Malattie e nemici eventuali
Il pistacchio ha alcuni parassiti conosciuti ma raramente letali. Può subire infestazioni di ragnetto rosso. Spruzza in anticipo un macerato di ortica o una decotto di equiseto. Le foglie a volte presentano galle causate dall’acaro Eriophyes stefanii o dall’afide Anopleura lentisci, ma non mettono in pericolo la vita del tuo pistacchio.
Moltiplicazione
Il pistacchio può essere moltiplicato per semina, per talea semilegnosa o per innesto, una tecnica riservata a giardinieri esperti o professionisti.
Per semina
Questa tecnica è aleatoria.
- Raccogli i semi freschi in inverno dalle piante femminili
- Lasciali in ammollo per qualche giorno in acqua a temperatura ambiente
- Semina in inverno in vaso, all’aperto in un buon terriccio per semina
Per talea
- Alla fine dell’estate, preleva rametti di circa 15 cm
- Elimina le foglie nella parte inferiore dei rametti
- Posiziona le talee in un substrato drenante, composto da un mix di terriccio e sabbia mantenuto umido
- Mantienile in condizioni di umidità controllata
- Quando le talee hanno radicato bene, trapiantale in vasi
- Piantale in piena terra la primavera successiva
Scopri la nostra scheda consiglio: « La talea, tutto sulle diverse tecniche e i nostri consigli per riuscire con le tue talee »
Associare il pistacchio al giardino
Il Pistacchio è una pianta ideale per il giardino mediterraneo e per quelli costieri. Si adatta bene a siepi sempreverdi o decidue a seconda della specie, oppure a macchie di arbusti. In una siepe libera, può essere associato a Photinia, all’Eleagnus ebbingei, al Viburno tino, o a Fusaggine decidua dai colori autunnali spettacolari. Può anche inserirsi in una siepe con arbusti rustici, dal carattere meridionale come i Buddleia e gli Allori rosa.

Pistacchio lentisco circondato da Alloro rosa, Eleagnus ebbingei, Buddleia e Viburno tino (Viburnus tinus)
In una macchia arbustiva, si troverà bene accanto all’Eucalyptus gunnii, ai Pittosporum. In climi miti, accompagnatelo con Olearia, Nandina, Grevillea, Escallonia o Choisya ternata.

Al centro in alto un pistacchio lentisco, accompagnato qui da un Escallonia ‘Apple Blossom’, un Eucalyptus gunnii, un Olearia solandri ‘Aurea’, un Pittosporum tenuifolium ‘Variegatum’ e un Grevillea.
Risorse utili
- Tutti i consigli per coltivare, proteggere e curare i tuoi alberi da frutto sono sul nostro blog
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