
Rhipsalis - Cactus rampicante: piantagione e cura per questo cactus da interno ricadente
Contenuto
Il Rhipsalis in poche parole
- Affascina con il suo portamento morbido e ricadente, e i suoi steli grafici.
- Senza bisogno di manutenzione, il cactus Rhipsalis è uno dei più facili da coltivare in casa.
- Taleare il Rhipsalis è un gioco da ragazzi, in primavera o in estate.
- Poco esigente, teme soprattutto l’eccesso d’acqua e le correnti d’aria fredda.
- Originale, si integra perfettamente negli interni luminosi, in vaso o appeso.
La parola della nostra esperta
Il Rhipsalis, chiamato anche “cactus vischio”, “cactus giunco” o “cactus corallo” a seconda delle specie, è una pianta d’appartamento ideale per aggiungere un tocco vegetale leggero e originale alla tua decorazione. Originario delle foreste tropicali del Sud America e dell’Africa, questo cactus atipico cresce come epifita sugli alberi, conferendogli un portamento flessuoso, ricadente, con steli sottili e grafici. Nei nostri interni, specie come il Rhipsalis paradoxa, dal portamento segmentato originale, o il Rhipsalis baccifera, molto apprezzato per la sua facilità di coltivazione, si integrano facilmente in spazi luminosi, in vaso o appesi. Se il fiore del Rhipsalis è discreto, la fioritura non è meno affascinante, soprattutto nel cuore dell’inverno.
Per quanto riguarda la cura, il Rhipsalis è poco esigente: una moderata irrigazione, lasciando asciugare la superficie del terreno tra un’annaffiatura e l’altra, è più che sufficiente. Facile da coltivare, apprezza una luce indiretta intensa e un substrato ben drenante. Teme solo il freddo e gli eccessi d’acqua. Si moltiplica facilmente per talea di steli. La talea del Rhipsalis baccifera, ad esempio, è uno dei metodi più comuni per propagarlo: basta tagliare un segmento, lasciarlo asciugare per qualche giorno, quindi ripiantarlo in un miscuglio drenante, permettendo così di creare nuovi vasi o di condividerlo con i tuoi cari.
Facile da gestire e sorprendentemente grafico, adotta il Rhipsalis, questo cactus epifita, appeso o in vaso!

Il cactus vischio, un’originale da coltivare in casa
Botanica e descrizione
Carta d'identità
- Nome latino Rhipsalis
- Nome comune Cactus vischio, cactus corallo
- Fioritura piccoli fiori stellati, bianchi o crema (fine inverno-primavera)
- Altezza tra 30 cm e 1 m
- Esposizione luminosa
- Tipo di terreno leggermente acido, molto drenante
- Rusticità sensibile al gelo
Il Rhipsalis è un cactus appartenente alla famiglia delle Cactaceae, un gruppo di piante principalmente adattato ad ambienti aridi. Tuttavia, il Rhipsalis si distingue dalla maggior parte dei suoi cugini cactus: è infatti un cactus epifita che vive nelle foreste tropicali umide, una particolarità rara tra le Cactaceae. Lo si trova in America centrale e meridionale, così come in Africa tropicale, Sri Lanka e Madagascar. Il nome del genere Rhipsalis deriva dal greco rhips, che significa “vimine” o “ramo flessibile”, in riferimento ai suoi fusti sottili, pendenti e spesso ramificati. Il Rhipsalis è una pianta succulenta in senso botanico, ma con esigenze molto diverse dalle succulente delle zone desertiche: più umidità ambientale, niente sole diretto e un substrato molto drenante, ma leggermente più fresco.

Rhipsalis houlletiana e Rhipsalis oblonga (tavole botaniche circa 1920)
È conosciuto anche con i nomi di “cactus vischio”, “cactus giunco” o ancora “cactus corallo”, appellativi popolari ispirati direttamente dal suo aspetto. Il soprannome di “cactus vischio” fa riferimento alle piccole bacche bianche e traslucide prodotte da alcune specie, come Rhipsalis baccifera, che ricordano i frutti del vischio tradizionale. Quanto al nome di cactus corallo, evoca la forma segmentata e arrotondata di alcuni fusti, in particolare nel Rhipsalis cereuscula, il cui aspetto può ricordare rami di corallo morbido, che ondeggiano con leggerezza.
In natura, cresce attaccato ai rami degli alberi, sfruttando la luce filtrata della chioma, spesso in ambienti caldi e molto umidi. Questa pianta è ampiamente coltivata in interni, poiché non tollera il freddo: è sensibile al gelo e la sua rusticità è molto bassa, non sopportando temperature inferiori ai 12-15 °C. Il suo bisogno di calore costante la rende una pianta d’appartamento ideale nei nostri climi temperati.
Il genere Rhipsalis comprende tra le 35 e le 40 specie botaniche, tutte originarie delle regioni tropicali umide. Si distinguono per i loro fusti flessibili, generalmente pendenti o contorti, e l’assenza di spine marcate, il che le rende molto diverse dai cactus del deserto. Tra le più frequentemente coltivate in interni, troviamo:
- Rhipsalis baccifera, solitamente indicato come “cactus vischio”, è il più diffuso. I suoi lunghi fusti cilindrici, sottili e pendenti, formano una cascata vegetale originale. Produce piccole bacche bianche traslucide, simili a quelle del vischio, da cui deriva il suo soprannome.
- Rhipsalis cassutha è anche soprannominato “cactus vischio”, sebbene sia talvolta confuso con R. capilliformis. Si caratterizza per i fusti molto sottili e abbondantemente ramificati, creando un effetto capelluto.
- Rhipsalis cereuscula, chiamato “cactus corallo”, presenta fusti arrotondati, segmentati e di un verde brillante. La sua fioritura discreta offre fiori bianco-verdastri. Questa specie può raggiungere i 40 cm di lunghezza per altrettanto diametro, ideale per un effetto grafico in un vaso sospeso.
- Rhipsalis crispata si distingue per i fusti appiattiti con bordi dentellati, che le conferiscono un aspetto scultoreo. Produce piccoli fiori crema alla giuntura dei segmenti. Può raggiungere i 60 cm di lunghezza per 40 cm di diametro.
- Rhipsalis pilocarpa è meno comune, ma molto apprezzato per i fusti spessi ricoperti di peli bianchi e setosi. Offre fiori bianco-crema molto profumati, un tratto particolarmente raro tra i cactus, che la rende una specie ricercata dai collezionisti.
- Rhipsalis paradoxa è nota per i fusti piatti e sovrapposti, che formano catene segmentate molto decorative. Questo portamento insolito le conferisce una silhouette grafica, quasi geometrica.

Rhipsalis paradoxa a sinistra (©Leonora Enking), Rhipsalis baccifera in alto a destra e Rhipsalis pilocarpa in basso a destra
Il Rhipsalis presenta un portamento flessibile e pendente, tipico delle piante epifite. Si sviluppa senza un vero tronco, ma a partire da fusti principali segmentati o cilindrici che si ramificano abbondantemente, formando cascate vegetali dense. Il suo apparato radicale è poco profondo, adatto a una vita da epifita, spesso fissato in un substrato leggero o direttamente sulla corteccia degli alberi nel suo habitat naturale. Le radici sono sottili, poco numerose, ma efficaci per l’ancoraggio e l’assorbimento in un ambiente umido.
Il Rhipsalis non cresce in altezza come una pianta eretta, ma si sviluppa soprattutto in fusti pendenti. A seconda della specie, i suoi fusti possono raggiungere 30-100 cm di lunghezza, o anche più in coltivazioni ben stabilite. In un vaso sospeso, forma spesso una cascata vegetale densa e flessibile. La sua estensione può variare: alcune specie si espandono ampiamente, fino a 40-60 cm di diametro, a seconda della densità dei fusti e delle condizioni di coltivazione.
Il fogliame è in realtà ridotto o assente: sono i fusti stessi che svolgono la fotosintesi. La superficie di questi fusti è liscia o leggermente vellutata, a seconda delle specie, e la loro disposizione casuale crea un effetto grafico molto estetico. I fusti, molto variabili a seconda delle specie, possono essere sottili, filiformi, cilindrici o appiattiti, talvolta segmentati. Sono di colore verde chiaro a verde scuro, occasionalmente leggermente traslucidi, e non presentano areole spinose come nella maggior parte delle cactacee, ma peli sottili o setole in alcune specie.
Il Rhipsalis fiorisce generalmente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, a seconda delle condizioni di coltivazione e della specie. La fioritura è solitamente discreta, ma affascinante, con piccoli fiori solitari o raggruppati, che emergono direttamente dai fusti. Sono di colore bianco, crema o leggermente verdastri, talvolta rosati, e spesso presentano un profumo sottile. Ogni fiore di Rhipsalis, che misura da 0,5 a 1 cm di diametro, si apre a stella con petali morbidi e leggermente traslucidi. La fioritura non è rara, ma dipende fortemente dalle condizioni di coltivazione. Un periodo di riposo invernale al fresco (circa 12 °C), combinato con una buona luminosità e una riduzione delle annaffiature, favorisce la comparsa dei fiori. In interni riscaldati continuamente, senza contrasto stagionale, la fioritura può essere più timida o assente.

Fioritura del Rhipsalis trigona
La fruttificazione segue rapidamente la fioritura, producendo piccole bacche sferiche, bianche o traslucide, talvolta leggermente rosate a seconda delle specie. Questi frutti assomigliano a perle e persistono a lungo sulla pianta.
Varietà popolari
Oltre alle specie botaniche, diverse varietà orticole di Rhipsalis sono state selezionate per i loro portamenti particolari, le sfumature del fogliame o la compattezza, rendendo questi cactus ancora più attraenti per la decorazione d’interni. Queste varietà sono tutte adatte alla coltivazione in casa e offrono forme e texture diverse, ideali per creare composizioni sospese.
- Rhipsalis baccifera ‘Oasis’: questa varietà si distingue per i suoi fusti leggermente più spessi e un portamento particolarmente denso. Forma rapidamente una cascata vegetale molto estetica, perfetta per essere appesa.
- Rhipsalis cassutha ‘Hairy’: con fusti ancora più sottili e una ramificazione accentuata, questa varietà esalta l’effetto capelluto tipico della specie, donando un aspetto molto arioso e leggero.
- Rhipsalis cereuscula ‘Coralloides’: offre un portamento più compatto e una crescita in piccoli cespugli segmentati che ricordano i coralli. È molto apprezzata per la sua silhouette arrotondata e il suo aspetto decorativo permanente.
- Rhipsalis ewaldiana: una varietà con fusti sottili e ricadenti, ma più lunghi rispetto a quelli di cassutha, con una tonalità verde tenue e una fioritura abbondante. Meno conosciuta, merita di essere scoperta.
- Rhipsalis elliptica: una forma sorprendente con fusti appiattiti, quasi a forma di nastro, con un rilievo leggermente nervato. Perfetta per aggiungere un tocco esotico e grafico a un interno contemporaneo.

Rhipsalis ewaldiana (© Stefano)
Piantare il Rhipsalis in vaso
Dove posizionare il Rhipsalis in vaso in casa?
Il Rhipsalis prospera in una luce indiretta intensa. L’ideale è collocarlo vicino a una finestra esposta a est o a nord, dove potrà godere della luce dolce del mattino senza essere esposto alla luce diretta e bruciante del pomeriggio. Tollera anche una luce media, ma la sua crescita sarà più lenta.
In casa, si adatta perfettamente a stanze naturalmente luminose come un soggiorno, una cucina, uno studio o un bagno ben esposto, dove troverà condizioni ottimali senza essere troppo sollecitato dal sole. È importante evitare stanze troppo buie o troppo secche (come sopra un termosifone), così come le correnti d’aria fredda.
Il Rhipsalis ama la stabilità: luce soffusa, calore moderato e poche variazioni brusche dell’ambiente. È una pianta tropicale che ha bisogno di calore e non tollera temperature inferiori ai 7 °C. Il gelo è letale per lui, motivo per cui la coltivazione in casa è essenziale alle nostre latitudini. Tuttavia, un breve periodo di freschezza in una stanza luminosa, intorno ai 12 °C, può stimolare una fioritura più abbondante in primavera. Durante il resto dell’anno, preferisce un ambiente stabile con temperature superiori ai 20 °C.
L’umidità ambientale ideale varia tra il 40 e il 70%, a seconda della specie. Il Rhipsalis è davvero adatto alla maggior parte delle nostre case. La nebulizzazione non è necessaria e anzi è sconsigliata: potrebbe favorire l’insorgere di malattie fungine se l’aria non circola bene. È meglio privilegiare un’umidità ambientale naturale e assicurare una buona aerazione della stanza.
Quando piantare un Rhipsalis?
Il Rhipsalis può essere piantato o rinvasato in qualsiasi periodo dell’anno, purché le condizioni di coltivazione in casa siano stabili. Tuttavia, piantarlo o rinvasarlo in primavera (da marzo a giugno) permette di sfruttare al meglio la fase di crescita attiva per favorire l’attecchimento.
Il substrato ideale
Il Rhipsalis ha bisogno di un substrato molto drenante, leggero e aerato. Si può scegliere un substrato per epifite (tipo orchidea), composto da corteccia, perlite e fibra di cocco, oppure per cactus. Qualunque sia la specie, è possibile prepararlo da soli. Il substrato fatto in casa ideale deve rimanere leggermente acido, garantendo al contempo un’ottima aerazione. Mescolate in parti uguali:
- della torba, per trattenere leggermente l’umidità mantenendo una buona leggerezza;
- del terriccio speciale per cactus, per la sua struttura drenante, adatta alle radici delicate;
- della perlite o della sabbia grossolana per favorire l’aerazione e permettere un rapido drenaggio dell’acqua.
Come piantare un Rhipsalis in vaso?
- Utilizzare un vaso forato per evitare ristagni d’acqua.
- Posizionare uno strato di drenaggio sul fondo (palline di argilla o ghiaia).
- Preparare il miscuglio.
- Posizionare delicatamente la zolla senza comprimere le radici.
- Riempire intorno con il substrato, lasciando la base dei fusti ben scoperta.
- Innaffiare leggermente dopo la piantumazione, poi lasciare asciugare la superficie prima del prossimo innaffiamento.
Come prendersi cura di un Rhipsalis?
Irrigazione
Per quanto riguarda l’irrigazione, questa pianta preferisce che il substrato si asciughi in superficie tra un’annaffiatura e l’altra. È quindi necessario lasciar asciugare i primi centimetri di terra prima di annaffiare nuovamente. In media, un’annaffiatura ogni 7-10 giorni durante il periodo di crescita (primavera-estate) è sufficiente. In autunno e in inverno, si può ridurre la frequenza: ogni due o tre settimane, a seconda della temperatura ambiente e del tasso di umidità. Si consiglia di utilizzare acqua a temperatura ambiente, poco calcarea.
La nebulizzazione è inutile, come già visto, e addirittura sconsigliata. Se l’aria è troppo secca, è preferibile aumentare leggermente l’umidità ambientale posizionando la pianta vicino ad altre piante o su un vassoio con acqua e argilla espansa.
Fertilizzazione
Il Rhipsalis non è molto esigente, ma una leggera fertilizzazione può stimolarne la crescita. Si può utilizzare un fertilizzante bilanciato per piante verdi o cactus, diluito a metà dose, una volta al mese tra marzo e settembre. In inverno, non è necessario alcun fertilizzante.
Potatura
La potatura non è indispensabile, ma può essere utile per accorciare i rami troppo lunghi o ridare alla pianta una forma più compatta. La pianta ha naturalmente un portamento morbido e ricadente, ma alcuni rami possono diventare troppo lunghi o squilibrare la silhouette generale. La potatura è preferibile in primavera o in estate, durante il periodo di crescita.
- Utilizzare forbici o cesoie pulite e ben disinfettate per evitare infezioni.
- Tagliare i rami troppo lunghi o danneggiati, appena sopra un punto di ramificazione o all’intersezione di due segmenti, a seconda della morfologia della specie.
- I rami tagliati possono essere utilizzati come talee.
Rinvaso
Il rinvaso va effettuato ogni 2-3 anni, preferibilmente in primavera. Si sceglierà un vaso leggermente più grande e un substrato fresco, sempre ben drenante. Il Rhipsalis ama essere leggermente stretto, quindi non serve un vaso troppo ampio. È inoltre importante evitare che l’acqua ristagni nel sottovaso: le sue radici, fini e sensibili, temono l’eccesso di umidità.
Per saperne di più, leggi il nostro articolo Come rinvasare una pianta d’appartamento.

Rinvasare in un vaso di diametro leggermente più grande del precedente (qui un Rhipsalis baccifera)
Malattie e parassiti
Il Rhipsalis è generalmente poco soggetto a malattie o parassiti se coltivato nelle giuste condizioni. È una pianta resistente, soprattutto se l’aria è ben ventilata e le annaffiature sono controllate. Ma come tutte le piante d’appartamento, può talvolta essere attaccato. Ecco i suoi nemici più comuni:
- Cocciniglie farinose: si annidano spesso alla base dei fusti o nelle cavità, formando piccoli ammassi bianchi e cotonosi. Basta rimuoverle manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol a 70°, poi spruzzare sapone nero diluito per eliminarle definitivamente. Per saperne di più sulle cocciniglie, leggi la nostra scheda Cocciniglie: identificazione e trattamenti naturali.
- Afidi: più rari, ma possibili in caso di forte calore e crescita tenera. Si possono eliminare con un decotto di aglio o spruzzando sapone nero, ripetendo l’operazione ogni 2-3 giorni fino alla scomparsa. Per maggiori informazioni, leggi la scheda Afidi: identificazione e trattamenti.
- Ragnetti rossi: in caso di aria troppo secca e calda, tessono fini ragnatele sui fusti. È necessario aumentare l’umidità ambientale (spruzzando occasionalmente l’ambiente circostante, non la pianta) e trattare con un acaricida naturale o una miscela di acqua + sapone nero + olio vegetale. Per saperne di più, leggi Ragnetti rossi: identificazione e trattamento.
- Marciume radicale: in caso di eccesso d’acqua o substrato troppo compatto. È necessario rinvasare immediatamente, tagliare le radici marce, lasciare asciugare il pane radicale per qualche ora, poi rinvasare in un miscuglio molto drenante con annaffiature moderate.
Una buona aerazione, annaffiature moderate e un controllo regolare sono generalmente sufficienti per prevenire questi problemi. Leggi anche il nostro articolo completo: Malattie e parassiti dei cactus da interno.
Come propagare un Rhipsalis?
Il Rhipsalis si moltiplica molto facilmente per talea di stelo, un metodo semplice da realizzare a casa. Il momento migliore per effettuare questa operazione è in primavera o in estate, durante il periodo di crescita attiva, quando la pianta è più ricettiva.
Fare una talea di Rhipsalis
- Preleva uno stelo sano: scegli uno stelo ben sviluppato, non fiorito, e taglia un segmento di circa 10-15 cm con uno strumento pulito e disinfettato.
- Lascia asciugare il taglio: posiziona la talea all’aria aperta per 2-4 giorni, in modo che la base si asciughi e formi un callo protettivo. Questo riduce notevolmente il rischio di marciume.
- Pianta in un substrato leggero: sistema la talea in un vaso piccolo riempito con un mix adatto (substrato per cactus o epifite), leggermente umidificato. Inseriscila appena sufficiente per mantenerla dritta.
- Posiziona in luce filtrata: colloca il vaso in un luogo luminoso senza luce solare diretta, ideale per favorire la radicazione.
- Controlla l’umidità: annaffia con moderazione, solo quando il substrato diventa asciutto. Le radici di solito si sviluppano in 3-6 settimane. Una volta radicata, puoi trapiantare la talea nel suo vaso definitivo e curarla come una pianta adulta.
Rhipsalis: come integrarli in casa?
Grazie al loro portamento morbido, spesso ricadente, e alla loro silhouette aerea, i Rhipsalis sono piante d’appartamento perfette per una decorazione vegetale leggera e contemporanea. Si integrano altrettanto bene in ambientazioni moderne che bohémien, o persino in contesti minimalisti dove la loro texture aggiunge profondità senza ingombrare visivamente lo spazio.
La loro struttura naturalmente ricadente li rende candidati ideali per vasi sospesi, mensole alte o bordi di mobili. In una libreria, un angolo ufficio o appesi davanti a una finestra ben esposta, creano un effetto “cascata vegetale” elegante e rilassante. La loro silhouette sottile e graziosa permette anche di utilizzarli in accumulo, combinando diverse varietà in vasi di dimensioni e materiali diversi.

La sospensione mette particolarmente in risalto i rami ricadenti del cactus gui
Adatta la scelta del contenitore al tuo stile: vaso in terracotta grezza per un’ambientazione wabi-sabi, o macramè vintage per un’atmosfera più naturale. Associandoli ad altre piante d’appartamento con fogliame più pieno o eretto, come uno Zamioculcas zamiifolia, un Ficus elastica, o ancora una Sansevieria, crei una dinamica vegetale interessante, ultra-grafica.
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Il nostro articolo: Cactus da interno: le specie più facili da coltivare
Domande frequenti
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Perché il mio Rhipsalis ingiallisce o perde i suoi steli?
Il problema è quasi sempre legato a un eccesso di irrigazione o a un substrato poco drenante. Il Rhipsalis, nonostante il suo aspetto tropicale, è un cactus epifita: non ama avere le radici nell'acqua. Se il substrato trattiene troppa umidità o se la pianta viene annaffiata troppo, i suoi fusti possono ingiallire, ammorbidirsi e alla fine cadere. Un buon drenaggio, un'irrigazione moderata e una luce soffusa sono le chiavi per evitare questo problema.
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Il Rhipsalis fiorisce?
Sì, il Rhipsalis fiorisce, ma la sua fioritura è spesso discreta, solitamente in inverno o all'inizio della primavera. I fiori hanno una forma a stella e possono essere leggermente profumati a seconda della specie. Un riposo invernale in un ambiente fresco, intorno ai 12 °C, in una stanza luminosa può favorire una fioritura più abbondante.
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La Rhipsalis è tossica?
No, il Rhipsalis non è tossico, né per l'uomo né per gli animali domestici. È una pianta sicura, ideale per le famiglie con bambini o animali curiosi. Può quindi essere collocata senza timore in tutte le stanze della casa.
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