Portulacaria: coltivazione, cura e varietà

Portulacaria: coltivazione, cura e varietà

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Creato l'1 %  da Arthur 8 min.

Il Portulacaria afra in poche parole

  • È una pianta grassa facile da coltivare, perfetta per gli interni
  • Il suo portamento ramificato ed elegante le conferisce l’aspetto di un piccolo albero in miniatura
  • Il suo fogliame che ricorda piccole monete è molto grafico
  • Poco esigente, ama substrati ben drenati e annaffiature distanziate
  • Da solo in vaso, in composizioni minerali o come bonsai, aggiunge un tocco di esotismo
Difficoltà

Il parere della nostra esperta

Il Portulacaria afra, chiamato anche porcellana d’albero, è un arbusto succulento dal fogliame carnoso e lucido, spesso confuso con l’albero di giada (Crassula ovata). Originario dell’Africa australe, cresce naturalmente in climi secchi, ma si adatta perfettamente alla vita in interni alle nostre latitudini. Facile da coltivare, economico nell’uso dell’acqua, è diventato un must tra le piante grasse decorative.

Molto apprezzato per il suo fogliame verde dall’aspetto simile a monete, a volte variegato come nel caso del Portulacaria afra ‘variegata’, questa pianta grassa affascina per il suo portamento ramificato e la silhouette di arbusto in miniatura. Apprezza substrati poveri e ben drenati, annaffiature distanziate e una luce indiretta intensa.

Per quanto riguarda la manutenzione, richiede poche cure e perdona le dimenticanze nell’annaffiatura, mantenendo un aspetto equilibrato tutto l’anno. È ideale per i giardinieri principianti! Può trascorrere l’estate all’aperto, a patto di essere esposto gradualmente. È possibile modellare il Portulacaria come bonsai, poiché è semplice da formare: è un ottimo soggetto se vuoi avvicinarti all’arte del bonsai.

Grafico e luminoso, da solo in vaso, integrato in una composizione minerale o lavorato in forma di albero in miniatura, il Portulacaria si adatta a tutti gli stili di decorazione.

Scopri la nostra collezione di Portulacaria afra e lasciati conquistare dalla sua facilità di coltivazione, longevità e capacità di attraversare gli anni senza perdere il suo fascino!

porcellana d'albero

Dettaglio del fogliame di Portulacaria afra

Botanica e descrizione

Carta d'identità

  • Nome latino Portulacaria

Il Portulacaria appartiene alla famiglia botanica delle Didiereaceae o a quella delle Portulacaceae secondo la vecchia classificazione, due famiglie che raggruppano principalmente piante succulente originarie di ambienti aridi. Questo arbusto è un parente stretto del genere Crassula, al punto da essere spesso confuso con il famoso “albero di giada” (Crassula ovata). Questa somiglianza si ritrova soprattutto nelle loro foglie carnose e nella loro capacità di immagazzinare acqua.

coltivazione portulacaria arbustiva

Una certa somiglianza con la Crassula ovata, ma le sue foglie sono più piccole

Si conosce soprattutto il Portulacaria con diversi nomi evocativi come “pianta di giada porpora”, “portulaca arbustiva”, “pianta dei soldi”, appellativi popolari che testimoniano il suo aspetto ornamentale e il suo portamento arbustivo spesso confuso, ancora una volta, con la Crassula ovata.

Nel suo habitat naturale, lo si trova nell’Africa australe, in particolare in Sudafrica, dove cresce in ambienti semi-desertici, bagnati di luce, radicato in terreni poveri, perfettamente adattati al suo stile di vita di pianta succulenta. Piante degli ambienti aridi, i Portulacaria possiedono un metabolismo fotosintetico di tipo CAM (Crassulacean Acid Metabolism). Ciò significa che aprono i loro stomi di notte per catturare l’anidride carbonica, limitando così la perdita d’acqua per evaporazione durante le ore più calde. È un meccanismo molto efficace in climi secchi, condiviso con altre succulente.

portulacaria arbustiva ambiente naturale

Un Portulacaria afra in Africa, nel suo ambiente naturale

Da noi, viene principalmente coltivato in interno o in una veranda ben esposta, poiché è sensibile al gelo: non tollera temperature sotto lo zero e inizia a soffrire non appena il termometro scende sotto i 5°C. Ma quando è coltivato in buone condizioni, il Portulacaria può vivere diversi decenni, a volte fino a 50 anni, diventando così una pianta tanto duratura quanto decorativa nelle nostre case.

Il genere Portulacaria, a lungo considerato monospecifico, comprende oggi sette specie riconosciute, a seguito di recenti revisioni tassonomiche che hanno integrato diverse specie precedentemente classificate nel genere Ceraria. Tra queste, Portulacaria afra, a volte chiamata “piccolo albero degli elefanti”, rimane di gran lunga la più coltivata e conosciuta. Tra i suoi principali cultivar, troviamo ‘Variegata’ (Portulacaria afra var. ‘variegata’, una varietà orticola), dal fogliame variegato di verde e crema, molto luminoso, così come ‘Prostrata’, una forma bassa che si distingue per il portamento strisciante o decombente, ideale per le sospensioni. La varietà ‘macrophylla’, invece, si caratterizza per foglie due volte più grandi rispetto alla specie tipo.

varietà di portulacaria arbustiva

Portulacaria afra ‘Prostrata’. In alto a destra, la varietà variegata e in basso a destra, la specie tipo

Il Portulacaria cresce naturalmente sotto forma di un arbusto cespuglioso molto ramificato, che può raggiungere 2-4 metri di altezza in natura. In vaso, la sua crescita è lenta, ma forma rapidamente una silhouette compatta e ben strutturata. Se trova le condizioni ideali, può facilmente raggiungere 1,5 metri di altezza. La sua struttura ramificata è formata da steli inizialmente flessibili e verdi, che si lignificano progressivamente diventando brun rossastri. Il suo apparato radicale, poco profondo ma ben espanso, è perfettamente adattato a terreni drenanti e condizioni aride.

Il suo fogliame persistente, emblematico del genere, è denso, opposto, senza picciolo visibile, inserito direttamente sui fusti. Le foglie sono piccole, spesse, carnose, generalmente ovali o arrotondate, lunghe 1-2 cm, abbastanza simili a quelle della Crassula ovata, ma generalmente più sottili e flessibili. La loro superficie è liscia, spesso lucida, capace di trattenere acqua, con un colore che va dal verde giada al verde scuro, a seconda dell’esposizione e del cultivar. Alcune forme variegate presentano un bordo crema o giallastro particolarmente luminoso, altre arrossiscono in caso di forte esposizione al sole.

La fioritura, sebbene rara in coltivazione, è discreta ed elegante. Appare principalmente su esemplari maturi e ben stabilizzati, in condizioni di luce ottimali, sotto forma di piccoli fiori stellati a cinque petali, di colore rosa pallido o malva, raggruppati in infiorescenze terminali. Nel suo habitat naturale, la fioritura avviene solitamente a fine estate o inizio autunno.

In alcune regioni del Sudafrica, il Portulacaria afra è utilizzato in programmi di riforestazione ecologica, poiché svolge un ruolo importante nella ritenzione del carbonio e nel ripristino di terreni degradati. È anche una fonte di cibo per gli elefanti, che contribuiscono così alla sua disseminazione in natura.

fiore Portulacaria portulacaria arbustiva

La fioritura avviene solo quando l’arbusto vive in condizioni esterne

Le nostre varietà

Coltivazione in vaso e condizioni di crescita del Portulacaria in interno

Quando piantare un Portulacaria afra in vaso?

La piantagione del Portulacaria in vaso può essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, a patto che le temperature siano stabili e che la luce sia sufficiente.

Dove posizionare il vaso?

Il Portulacaria afra è una pianta non rustica. La sua resistenza al freddo si limita a circa 10 °C, il che significa che non tollera il gelo, anche leggero. Al di sotto di questa temperatura, i suoi tessuti succulenti iniziano a soffrire e un’esposizione prolungata al freddo può causare danni irreversibili, persino la morte della pianta.

Nelle regioni mediterranee (zone costiere, Corsica…), può essere tentato in piena terra, a condizione di essere collocato in un terreno perfettamente drenato, riparato e con protezione invernale (tessuto non tessuto, serra fredda, ecc.), ma rimane comunque rischioso.

In interno, il Portulacaria prospera con una luce indiretta intensa, tollerando anche un po’ di sole leggero, specialmente al mattino o alla sera. Troverà facilmente il suo posto vicino a una finestra esposta a est o ovest, protetto dal sole diretto e intenso. È una pianta ideale per i nostri interni riscaldati, purché si rispetti una temperatura compresa tra 18 e 25 °C, con un minimo di 10 °C in inverno. Il Portulacaria può anche essere collocato in una serra calda o temperata, a condizione di godere di una buona luminosità e di un’aria ben ventilata, senza eccessiva umidità. Si adatta bene a un’umidità ambientale moderata, tra il 30 e il 50%, condizioni tipiche della maggior parte delle abitazioni.

Apprezza inoltre un periodo all’aperto durante la bella stagione: non appena le temperature notturne superano regolarmente i 12 °C (generalmente da maggio a settembre), può essere spostato su un balcone, una terrazza o in giardino, avendo cura di abituarlo gradualmente alla luce per evitare scottature. Deve essere assolutamente riportato all’interno non appena le temperature notturne si avvicinano ai 10-12 °C.

dove posizionare un portulacaria

Riservate una posizione sufficientemente luminosa al vostro portulacaria

Quale substrato utilizzare?

Il Portulacaria ha bisogno di un substrato perfettamente drenante per evitare il rischio di marciume radicale. Si consiglia vivamente un mix specifico per cactus e piante grasse. Questo tipo di substrato permette all’acqua di defluire rapidamente ed evita ristagni idrici. È anche possibile preparare un ottimo substrato fatto in casa mescolando:

  • 1/2 di terriccio leggero,
  • 1/4 di sabbia grossolana (tipo sabbia di fiume),
  • 1/4 di perlite (o in alternativa, pomice o ghiaia fine).

Come piantare il Portulacaria in vaso: i passaggi

  • Scegliere un vaso con fori sul fondo, preferibilmente in terracotta per favorire la traspirazione delle radici.
  • Aggiungere uno strato drenante (argilla espansa, ghiaia o cocci di terracotta) sul fondo del vaso.
  • Riempire con un substrato per cactus, leggero e ben drenante.
  • Posizionare la pianta senza interrare il colletto (la base del fusto) e comprimere delicatamente.
  • Aspettare qualche giorno prima della prima innaffiatura, per permettere alle radici di adattarsi.
  • Collocare il vaso in un luogo molto luminoso, senza sole diretto e intenso.

Cura del Portulacaria in casa

Il Portulacaria è una pianta poco esigente, ma alcuni semplici gesti ne assicurano longevità e bellezza. Ecco come prendersi cura di un Portulacaria:

Irrigazione del Portulacaria

Il Portulacaria è una succulenta che non ama l’umidità eccessiva. È essenziale lasciar asciugare completamente il substrato tra un’annaffiatura e l’altra. Nel periodo di crescita (primavera-estate), può bastare un’annaffiatura ogni due o tre settimane, adattandola al calore e alla luminosità. Queste piante tollerano perfettamente la siccità e possono restare diverse settimane senza acqua, senza soffrirne. In autunno e in inverno, è preferibile ridurre drasticamente gli apporti idrici, o addirittura non annaffiare per diverse settimane se la stanza è fresca e poco luminosa.

La nebulizzazione è inutile, perché questa pianta tollera molto bene l’aria secca degli interni. Non apprezza che le sue foglie rimangano umide per lunghi periodi. Un apporto di fertilizzante non è assolutamente indispensabile.

Potatura del Portulacaria: perché e come farla?

La potatura è facoltativa, ma può rivelarsi utile per mantenere una silhouette equilibrata, limitare l’altezza in vaso o favorire la ramificazione per ottenere un portamento più denso. Si pratica preferibilmente in primavera, verso maggio. Questo periodo corrisponde alla ripresa della crescita, facilitando la cicatrizzazione e il recupero. Potature più leggere possono comunque essere effettuate tutto l’anno. Come per le Crassula, è preferibile procedere a mano, spezzando i fusti a livello di un nodo. La cicatrizzazione è allora più rapida e spesso più pulita rispetto a un taglio netto.

Succhioni alla base del tronco compaiono frequentemente: possono essere eliminati per mantenere una forma a tronco unico, a meno che non si desideri coltivare la pianta con tronchi multipli. Il Portulacaria sopporta molto bene potature severe: un esemplare diventato troppo grande può essere accorciato drasticamente, ricaccerà senza difficoltà. Reagisce bene alla potatura e può persino essere formato come bonsai.

potare un Portulacaria afra

Sebbene facoltativa, la potatura può essere effettuata se la tua pianta occupa troppo spazio in casa

Quando e come rinvasare un Portulacaria?

Il rinvaso si effettua ogni due o tre anni, preferibilmente in primavera, quando la pianta sembra stretta nel vaso o il substrato diventa compatto. Scegli un vaso leggermente più grande del precedente, sempre con un buon drenaggio. Durante il rinvaso, puoi rinfrescare leggermente le radici (rimuovendo quelle danneggiate) e rinnovare completamente il substrato. Aspetta almeno 15 giorni prima di annaffiare.

Parassiti e malattie del Portulacaria: come evitarli in casa?

Il Portulacaria è generalmente una pianta robusta e poco soggetta a malattie, soprattutto in appartamento. Tuttavia, alcuni errori di coltivazione o condizioni sfavorevoli possono favorire la comparsa di parassiti o sintomi legati a stress ambientale.

Parassiti possibili del Portulacaria in appartamento

Il Portulacaria è raramente interessato da parassiti, ma occasionalmente può attirare cocciniglie o afidi.
Scopri tutti i nostri consigli per identificarli facilmente ed eliminarli in modo naturale:

Malattie frequenti del Portulacaria: segni e precauzioni

Le malattie osservate nel Portulacaria sono quasi sempre legate a un eccesso di umidità o a una posizione sbagliata:

  • Marciume radicale: provocato da un substrato poco drenante o annaffiature troppo frequenti. Le foglie si rammolliscono, il fusto può annerirsi alla base e la pianta deperisce rapidamente. È necessario rinvasare urgentemente in un substrato asciutto e ben drenato, dopo aver eliminato le parti colpite.
  • Avvizzimento: spesso causato da un eccesso d’acqua, anche se il terreno sembra asciutto in superficie. Verificare sempre l’umidità in profondità prima di annaffiare.
  • Filatura: si manifesta con fusti lunghi, sottili, con uno spazio eccessivo tra le foglie. È un chiaro segnale di mancanza di luce. Spostare la pianta in un luogo più luminoso, idealmente vicino a una finestra ben esposta.

Precauzioni da prendere:

  • Non lasciare mai acqua stagnante nel sottovaso.
  • Utilizzare un substrato molto drenante e un vaso forato.
  • Far asciugare completamente il substrato tra un’annaffiatura e l’altra.
  • Offrire una luce indiretta molto intensa, anche un po’ di sole delicato.
  • Evitare sbalzi bruschi di temperatura e correnti d’aria fredda.

Come fare talee di Portulacaria afra?

Il Portulacaria si presta molto bene alla moltiplicazione, anche per i giardinieri principianti. Per ottimizzare le possibilità di successo, si consiglia di effettuare le talee in primavera o in estate, quando la pianta è in pieno sviluppo. Il calore e la luce favoriscono un radicamento rapido e sano. La riproduzione per seme è possibile, ma la talea di steli o foglie sono le tecniche più affidabili.

Talea di steli:

  • Prelevare uno stelo sano e vigoroso di circa 8-10 cm, a livello di un nodo, con diverse foglie.
  • Lasciare asciugare la talea all’aria aperta (ma non al sole!) per 2-5 giorni.
  • Piantare la talea in un vaso piccolo riempito di substrato per cactus, asciutto e ben drenante.
  • Non annaffiare subito: aspettare circa 5 giorni prima di una prima innaffiatura leggera (un’irrigazione immediata su una ferita fresca, anche se piantata) aumenta il rischio di marciume.
  • Posizionare alla luce, a 20°C, senza sole diretto.
  • Successivamente, mantenere il substrato leggermente umido, ma mai inzuppato.
  • Le radici compaiono in 2-3 settimane.
talea di steli Portulacaria

Taleate in un substrato ultra drenante

Talea di foglie (più lenta, ma possibile):

  • Staccare delicatamente una foglia sana.
  • Lasciare asciugare la base per qualche giorno per evitare il marciume.
  • Appoggiare semplicemente la foglia sulla superficie di un substrato asciutto e drenante, senza infilarla.
  • Mantenere una luce intensa, senza sole diretto, e un ambiente leggermente umido.
  • Con pazienza, un nuovo germoglio può apparire alla base della foglia.

Come integrare il Portulacaria nella tua decorazione d'interni?

Con il suo portamento strutturato, il fogliame denso e luminoso e il suo aspetto di piccolo arbusto esotico, il Portulacaria è una pianta grafica che si integra perfettamente in molti interni. Apporta un tocco di verde strutturato.

Trova naturalmente il suo posto negli spazi luminosi della casa: un soggiorno dove attira lo sguardo, una cucina luminosa dove aggiunge un tocco vegetale senza ingombrare (funziona molto bene in abbinamento con le piante aromatiche, per un angolo verde sia utile che decorativo) oppure una camera da letto inondata di luce, che veste con il suo verde rilassante. In una veranda o un giardino d’inverno, diventa un vero e proprio arbusto ornamentale, valorizzato in un grande vaso per esaltare le sue linee eleganti.

Per creare un’atmosfera più minerale, può essere abbinato ad altre piante succulente come le Echeverie, Aeonium, Haworthia, Aloe, Sedum oppure cactus globulari come la Mammillaria. Riuniti in una composizione sobria, arricchita da ciottoli, ghiaia o sabbia chiara, questi compagni evocano i paesaggi aridi dell’Africa australe, suo ambiente d’origine.

Infine, per gli appassionati di forme artistiche, il Portulacaria si presta meravigliosamente alla coltivazione come bonsai. Facile da modellare, reattivo alla potatura e naturalmente ramificato, permette di comporre piccole scene vegetali zen, piene di carattere e serenità.

Portulacaria deco

Il Portulacaria si inserisce in molte decorazioni

Domande frequenti

  • Perché il mio Portulacaria perde le foglie?

    La caduta delle foglie è spesso dovuta a un eccesso d’acqua, soprattutto se il substrato rimane umido in modo permanente. Anche una mancanza di luce, una corrente d’aria fredda o uno shock termico possono esserne la causa. A volte, la pianta reagisce semplicemente a un cambio di posizione o a uno stress temporaneo. Assicurati di lasciare asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra e posiziona la pianta in un luogo luminoso, al riparo da sbalzi improvvisi di temperatura.

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