Coltivare il lupino bianco: dove, quando e come?

Coltivare il lupino bianco: dove, quando e come?

I nostri consigli per seminare e piantare il Bunium bulbocastanum

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Modificato l'martedì 3 giugno 2025  da Pascale 7 min.

Nel mondo vegetale, alcune piante, un tempo preziose, cadono nell’oblio, eclissate da colture più popolari. È il caso della castagna di terra (Bunium bulbocastanum), un piccolo tubero dal delicato sapore di nocciola, un tempo apprezzato in Europa per il suo gusto e la sua resilienza. Sostituito gradualmente dalla patata e da altri ortaggi a radice, sta lentamente tornando in auge nei piatti e negli orti familiari, anche se richiede un po’ di pazienza prima di poter gustare i suoi tuberi, le foglie o i semi.

E se ridessimo a questa pianta il suo posto nei nostri giardini? Rustica, poco esigente e ricca di sapori, la castagna di terra merita di essere riscoperta, sia per le sue qualità gustative che per il suo interesse agronomico. Esploriamo insieme i segreti della coltivazione di questo tesoro dimenticato!

Inverno, Primavera, Estate, Autunno Difficoltà

Cos'è esattamente questo tartufo di terra?

La castagna di terra (Bunium bulbocastanum) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Apiaceae, come la carota, il prezzemolo e il finocchio. Originaria dell’Europa e dell’Asia occidentale, cresce spontaneamente nei prati, nei pascoli e ai margini dei boschi con terreno ben drenato.

Dal punto di vista morfologico, il Bunium bulbocastanum forma steli eretti che possono raggiungere un’altezza di 30-60 cm, con un’estensione di circa 40 cm. Presenta foglie finemente divise, segmentate in parti strette e lineari, che ricordano quelle del finocchio o della carota selvatica. Questo fogliame leggero, delicatamente aromatico, è inserito su steli sottili e glabri, molto ramificati ed eretti. È persistente o semi-persistente a seconda delle regioni e può essere consumato come il prezzemolo.

La fioritura avviene in estate, generalmente tra giugno e luglio, e produce infiorescenze a ombrella, leggermente pelose, composte da piccoli fiori bianchi, tipici delle Apiaceae. Molto mellifere, questi fiori attirano numerosi impollinatori, in particolare api e farfalle, che contribuiscono alla riproduzione della pianta.

castagna di terra: come coltivarla?

Tavola botanica della castagna di terra (© Jan Kops – Wikimedia Commons)

La parte più apprezzata del Bunium bulbocastanum è il suo tubero, una radice ingrossata di forma tondeggiante o leggermente allungata, brunastra all’esterno e bianca all’interno. Questo tubero, di 1-2 cm di diametro, è ricco di amido e di oli aromatici, che gli conferiscono un sapore dolce, a metà tra la castagna, la patata e la nocciola. A differenza di altri tuberi commestibili, la sua crescita è relativamente lenta e si sviluppa in profondità, rendendolo a volte difficile da raccogliere.

Infine, la castagna di terra produce semi allungati e marroni, che assicurano la riproduzione della specie. Questi semi, oltre al loro ruolo nella disseminazione, sono stati a lungo utilizzati come spezia, il loro aroma ricorda quello del cumino nero (Nigella sativa).

Semina di semi o piantagione di tuberi?

La semina del Bunium bulbocastanum è un metodo di propagazione che permette di ottenere un gran numero di piante, ma richiede pazienza a causa della lenta germinazione, e della sua riuscita incerta. Per sperare di assaggiare la castagna di terra, bisogna attendere lo sviluppo dei tuberi, il che può richiedere diversi anni. Tuttavia, è un metodo che permette di ottenere un gran numero di piante a basso costo, favorisce la diversità genetica e l’adattamento alle condizioni locali di suolo e clima.

La piantumazione dei tuberi è il metodo più rapido ed efficace per coltivare la castagna di terra. Infatti, la pianta si sviluppa più velocemente e il raccolto dei primi tuberi avviene già dal secondo anno. Quanto al tasso di successo, è nettamente più elevato, poiché i tuberi sono meno sensibili alle condizioni estreme all’inizio della crescita.

Dove e come piantare il Lathyrus tuberosus?

La piantagione dei tuberi o delle giovani piantine avverrà in un terreno ricco di humus, ben lavorato per essere smosso, perfettamente drenato e piuttosto fresco. Non esitare ad ammendare il terreno con compost ben maturo o letame ben decomposto. Il terreno sarà idealmente argilloso o calcareo, ma bisogna evitare terreni acidi o poveri dove la crescita del Lathyrus tuberosus sarebbe ridotta. L’importante è che il terreno non sia impregnato d’acqua. Se così fosse, si consiglia di aggiungere sabbia prima della piantagione.

Per quanto riguarda la posizione scelta, sarà semi-ombreggiata nelle regioni dove il sole è bruciante, molto soleggiata altrove.

Per evitare l’accumulo di malattie del terreno e mantenere una buona fertilità, si consiglia di non ripiantare il Lathyrus tuberosus nello stesso punto ogni anno. Una rotazione delle colture con leguminose (come le fave o i piselli) può arricchire il terreno di azoto e migliorare la produzione futura.

I tuberi o le piantine devono essere posizionati a circa 5-10 cm di profondità, distanziati di 20-30 cm l’uno dall’altro.

coltivazione del Lathyrus tuberosus in giardino

Fogliame e fiore del Lathyrus tuberosus

Quando e come seminare i châtaignes de terre? (Note: "Châtaignes de terre" est le nom commun en français pour Lathyrus tuberosus, mais en italien on utilise généralement le nom botanique ou "tartufo di terra". Si vous souhaitez utiliser un nom commun italien, veuillez préciser.) Se preferisci la traduzione con il nome botanico: Quando e come seminare i Lathyrus tuberosus? O con un nome comune italiano alternativo: Quando e come seminare i tartufi di terra? Scegli l'opzione più adatta al tuo pubblico.

La semina dei semi di Bunium bulbocastanum permette di ottenere piante robuste, ma l’operazione richiede molta pazienza.

Quando seminare?

I semi devono essere seminati in primavera, da febbraio a giugno, o in autunno, da settembre a ottobre, idealmente dopo un periodo di stratificazione a freddo di circa 4-6 settimane per migliorare il tasso di germinazione.

Come seminare?

La semina può essere effettuata direttamente in piena terra o, meglio ancora, in vaschette o cassette, riempite con un substrato leggero, ben drenato e ricco di materia organica. Un terriccio specifico per semina è l’ideale. Posiziona le semine in un luogo fresco e riparato. In piena terra, si consiglia di distanziare i semi di circa 20 cm e di coprirli con un sottile strato di terra. La germinazione può richiedere diverse settimane, persino mesi. L’annaffiatura deve essere regolare ma moderata per mantenere il substrato umido.

Le piantine, una volta sufficientemente robuste, verranno trapiantate in vasetti prima di essere messe a dimora in piena terra durante l’autunno o la primavera successiva.

La messa a dimora avviene negli stessi periodi, ovvero all’inizio della primavera, tra marzo e maggio, o in autunno, a settembre o ottobre, quando il terreno è ancora morbido ma non fradicio.

Quale manutenzione per il Lathyrus tuberosus?

Una volta messi a dimora i tuberi di Bunium bulbocastanum, è necessaria una manutenzione minima ma regolare per garantire una buona crescita e una produzione ottimale. Ecco i principali aspetti da monitorare:

Irrigazione: trovare l’equilibrio giusto

La castagna di terra preferisce un terreno fresco ma ben drenato. Un’irrigazione moderata è essenziale, soprattutto in periodi di siccità. Troppa umidità può causare il marciume dei tuberi, mentre un terreno troppo secco ne rallenta lo sviluppo. L’ideale è annaffiare quando il terreno inizia ad asciugarsi in superficie, facendo attenzione a non inzuppare la terra.

Diserbo: limitare la competizione

Poiché la crescita del Bunium bulbocastanum è relativamente lenta, la competizione con le erbe infestanti può comprometterne il corretto sviluppo. Un diserbo manuale o una zappatura regolare permettono di limitare questa competizione senza danneggiare i giovani germogli. L’utilizzo di una pacciamatura organica (foglie morte, paglia, BRF) aiuta anche a ridurre la crescita delle erbacce mantenendo al contempo l’umidità del suolo.

Fertilizzazione: un apporto leggero e naturale

La castagna di terra non è una pianta molto esigente, ma un terreno ben arricchito ne migliora la crescita. Un apporto di compost maturo o letame ben decomposto all’inizio della stagione è generalmente sufficiente. Un leggero apporto di potassio (cenere di legna, fertilizzante naturale) può favorire lo sviluppo dei tuberi. Evitare eccessi di azoto, che stimolano il fogliame a scapito delle radici.

Protezione da parassiti e malattie

La castagna di terra è relativamente resistente alle malattie, ma può essere sensibile ai marciumi in terreni mal drenati. È quindi essenziale evitare eccessi di umidità e garantire una buona aerazione del suolo. Anche i roditori (arvicole, topi campagnoli) possono rappresentare un problema, poiché sono ghiotti dei tuberi. Una pacciamatura spessa o protezioni sotterranee (reti fini) possono limitare i danni.

Lasciar seccare il fogliame naturalmente

Alla fine del ciclo vegetativo, in autunno, il fogliame ingiallisce e si secca naturalmente. È preferibile lasciarlo in posizione fino a completo essiccamento, poiché continua a nutrire i tuberi. Una volta secco, può essere tagliato e utilizzato come pacciamatura o aggiunto al compost.

La raccolta e la conservazione del tartufo di terra

Per raccogliere i primi tubercoli di castagna di terra, ci vuole pazienza. Bisogna aspettare almeno due anni, se non tre, prima di estrarli per il primo raccolto. È importante attendere che il ciclo vegetativo sia completamente terminato per permettere ai tubercoli di raggiungere la loro dimensione ottimale e di conservarsi bene dopo il raccolto. Una raccolta troppo precoce darebbe tubercoli più piccoli e meno sviluppati.

La raccolta dei tubercoli di Bunium bulbocastanum avviene generalmente in autunno, quando il fogliame ingiallisce e si secca, segno che la pianta entra in dormienza. Questo fenomeno si verifica spesso tra settembre e novembre, a seconda del clima e delle condizioni di coltivazione.

Una particolarità interessante della castagna di terra è che è possibile raccogliere i tubercoli man mano che servono, lasciando alcune radici nel terreno. Ciò permette alla pianta di continuare a produrre negli anni successivi, a patto di non estrarre tutto.

Come raccogliere i tubercoli?

La raccolta deve essere effettuata con cura per evitare di danneggiare i tubercoli, che sono relativamente fragili e possono rompersi se maneggiati male. Ecco il metodo consigliato:

  • Liberare delicatamente il terreno intorno alla pianta con l’aiuto di una forca da scavo o di una zappa. È preferibile iniziare un po’ distanti per non tagliare i tubercoli
  • Sollevare delicatamente la zolla scuotendo leggermente la terra per esporre i tubercoli
  • Raccogliere i tubercoli a mano, facendo attenzione a non schiacciarli o danneggiarli. I tubercoli si trovano spesso a grappoli sotto la pianta principale
  • Pulire leggermente la terra aderente, senza lavare immediatamente i tubercoli se si desidera conservarli più a lungo. Basta una semplice spazzolata o un passaggio rapido con le mani.

Come conservare i tubercoli?

I tubercoli freschi possono essere consumati subito, ma se si desidera conservarli, si consiglia di riporli in un luogo fresco, asciutto e al riparo dalla luce. Una conservazione in cantina o in un silo di sabbia leggermente umida permette di prolungarne la durata per diversi mesi.

Per evitare l’essiccazione, i tubercoli non devono essere conservati in un ambiente troppo secco. Al contrario, un eccesso di umidità può causare muffa o marciume.

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