Salvia officinale: una pianta da coltivare per i suoi benefici sulla salute

Salvia officinale: una pianta da coltivare per i suoi benefici sulla salute

Consigli di coltivazione della salvia, una pianta perenne nota per le sue virtù medicinali

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Modificato l'1 %  da Pascale 7 min.

La salvia comune (Salvia officinalis) è una pianta aromatica e medicinale rinomata fin dall’antichità. Del resto, il nome “salvia” deriva dal termine latino “salvus” che significa “buona salute”, a sua volta derivato da “salvare” che significa “salvare”. Le altre denominazioni della salvia, ovvero “erba delle ferite” o “erba sacra”, testimoniano le sue virtù. Insomma, la salvia ha da tempo un posto centrale nelle farmacopee tradizionali. Coltivata nei giardini per le sue qualità culinarie e terapeutiche, ma anche ornamentali, la salvia comune suscita un rinnovato interesse grazie alle ricerche scientifiche che confermano alcune delle sue proprietà medicinali.

Scopri tutti i benefici della salvia comune, un suffrutice dal fogliame aromatico dei nostri giardini, dalla sua presentazione botanica ai suoi composti attivi, passando per i suoi benefici per la salute e le eventuali controindicazioni.

Difficoltà

Presentazione della salvia officinale, una pianta aromatica perenne

La salvia officinale è una pianta perenne della famiglia delle Lamiaceae, cugina del timo, originaria del bacino del Mediterraneo. Forma un arbusto di 60-80 cm di altezza, con steli quadrangolari e foglie persistenti, ovali e lanceolate, di colore grigio-verde, vellutate e ruvide al tatto. Questo fogliame è molto aromatico e profuma piacevolmente molti piatti a base di pesce o pollame, così come le salse.

I suoi fiori, circondati da brattee, generalmente blu-viola, compaiono in spighe terminali in primavera o all’inizio dell’estate. Questa fioritura dà origine a frutti che assumono la forma di tetracheni nascosti in calici persistenti.

proprietà terapeutiche della salvia officinale

Fogliame e fiori della salvia officinale

Facile da coltivare, la salvia officinale apprezza le esposizioni soleggiate e i terreni ben drenati, leggeri e asciutti, anche leggermente calcarei. Teme l’umidità stagnante, soprattutto in inverno. Una posizione riparata dai venti freddi favorirà un buon attecchimento e un’abbondante fioritura. In piena terra, può essere molto resistente alla siccità una volta ben stabilita. Si pianta preferibilmente in primavera o all’inizio dell’autunno. Una leggera potatura dopo la fioritura permette di infittire la pianta e prolungarne la durata. La salvia però invecchia abbastanza rapidamente: si consiglia di rinnovarla ogni quattro o cinque anni, sia per talea estiva che per semina per le varietà non ibride. Si adatta bene sia in aiuole di piante aromatiche che in giardini rocciosi o bordure, tra piante perenni.

È anche una pianta facile da coltivare in vaso, su un balcone o una terrazza.

I principi attivi e i metodi di utilizzo della salvia officinale

C’è un detto che recita: “Chi ha la salvia nel suo giardino non ha bisogno del medico”. Sebbene non si debba prendere alla lettera questo proverbio, dimostra comunque quanto la salvia sia una pianta dalle riconosciute virtù medicinali. È infatti una pianta che possiederebbe una varietà di composti attivi:

  • Tujone, canfora e cineolo, oli essenziali dalle proprietà antisettiche e stimolanti
  • Flavonoidi come la luteolina e l’apigenina dagli effetti antiossidanti
  • Acidi fenolici, tra cui l’acido rosmarinico dalle proprietà antinfiammatorie
  • Diterpeni e triterpeni (rosmanolo, acido ursolico), ricchi di effetti antimicrobici e antiossidanti.

Per uso medicinale, si utilizzano le foglie di salvia, fresche o secche. Tradizionalmente, le foglie si raccolgono all’alba della festa di San Giovanni, cioè il 24 giugno, ma, se non hai tempo quel giorno, la raccolta si estende dalla fine della primavera a metà estate, prima della fioritura, e in autunno. Olivo ti spiega come essiccare e conservare la salvia officinale.

proprietà terapeutiche della salvia officinale

Foglie di salvia officinale in fase di essiccazione

Poi, queste foglie, fresche o secche, si utilizzano in diverse forme:

  • In infusione: bisogna calcolare 1-3 g (un cucchiaino) di foglie secche per tazza da 150 ml di acqua bollente, oppure 3-6 foglie fresche. Si lascia in infusione per 5-10 minuti con un coperchio. Questa tisana si può consumare fino a due-tre volte al giorno, ma senza mai superare due-tre settimane consecutive.

  • Come gargarismo con infuso concentrato, ideale per alleviare il mal di gola e le infiammazioni del cavo orale. Serve un cucchiaio di foglie di salvia secche da lasciare in infusione per 10 minuti in una tazza da 100 ml di acqua bollente.

Quali sono i benefici della salvia per la salute?

Prima di parlare delle proprietà terapeutiche della salvia officinale, forse è opportuno ricordare che le piante medicinali non sostituiscono mai una diagnosi medica e un trattamento farmacologico. Il parere di uno specialista o di un professionista della salute è sempre raccomandato prima di assumere salvia officinale. L’uso della salvia officinale deve sempre essere limitato a un breve periodo e non deve protrarsi nel tempo. Il principio attivo rappresentato dalla tujone può infatti diventare tossico ad alte dosi o in caso di consumo prolungato.

Tuttavia, la salvia officinale, che figurava tra le piante raccomandate nei giardini monastici, è da tempo utilizzata per trattare vari disturbi, dai problemi digestivi alle affezioni del cavo orale.

Proprietà digestive

La salvia è tradizionalmente utilizzata per facilitare la digestione. I suoi principi attivi stimolano la secrezione biliare e gastrica, aiutando così ad alleviare disturbi digestivi come gonfiore, nausea, flatulenza e digestione lenta.

La salvia è quindi impiegata per trattare piccoli problemi digestivi come bruciori e crampi allo stomaco grazie ai flavonoidi e agli oli essenziali come la tujone.

Sembra inoltre avere un’azione colagoga e coleretica, cioè stimolerebbe l’eliminazione della bile verso l’intestino. È quindi consigliata dopo un pasto abbondante.

Effetti sulla sfera otorinolaringoiatrica (ORL)

Grazie alle sue rinomate proprietà antisettiche e antinfiammatorie, la salvia sarebbe efficace come gargarismo per trattare le infiammazioni della bocca, della laringe, delle gengive e della gola. Sarebbe inoltre utile per alleviare afte e mal di gola. In breve, la salvia officinale agirebbe su tutte le infiammazioni del cavo orale in generale.

Permetterebbe così di alleviare le tonsilliti, grazie alle sue proprietà astringenti a livello delle vie respiratorie. infusione di salvia officinale

Un sostegno ormonale

La salvia officinale avrebbe un effetto tonico sull’utero. In generale, la salvia officinale influisce su tutti i problemi ormonali, legati alla premenopausa e alla menopausa (sudorazione notturna, eccessiva traspirazione, vampate di calore…), e può essere utile per regolare il ciclo mestruale. Dopo il parto, regola il ciclo ormonale e interrompe la montata lattea, in caso di svezzamento o assenza di lattazione.

Al contrario, è sconsigliata alle donne in gravidanza, poiché il suo effetto uterotonico potrebbe potenzialmente provocare contrazioni premature o complicazioni.

Un’azione tonica generale

La salvia è tradizionalmente riconosciuta per le sue proprietà stimolanti generali, in particolare sul sistema nervoso e sull’organismo affaticato. Grazie alla presenza di composti come il canfora e alcuni flavonoidi, agisce come un tonico naturale, capace di ridare energia e vitalità in caso di affaticamento fisico o mentale. Viene spesso raccomandata nei periodi di convalescenza o di stress, dove aiuta a ritrovare un certo equilibrio.

Quali precauzioni bisogna adottare con la salvia officinale?

La salvia officinale può essere controindicata in alcuni casi. È quindi essenziale consultare un professionista della salute prima di qualsiasi uso terapeutico della salvia officinale.

  • Gravidanza e allattamento: la salvia è controindicata a causa dei suoi effetti estrogenici e della presenza di tujone
  • Epilessia: la tujone può abbassare la soglia epilettogena, aumentando il rischio di crisi
  • Malattie ormono-dipendenti: a causa dei suoi effetti estrogenici, la salvia è sconsigliata alle persone affette da tumori ormono-dipendenti (seno, utero, ovaio) o da patologie come fibromi, cisti ovariche, endometriosi, ipertiroidismo…
  • La salvia è sconsigliata ai bambini sotto i 15 anni.

Lo sapevi?

La salvia officinale ha attraversato i secoli lasciando dietro di sé una scia di credenze e usi sorprendenti. Presso i Romani, era così venerata che veniva raccolta seguendo un rito sacro, senza l’uso di strumenti di ferro, a piedi nudi, indossando una tunica bianca e dopo aver offerto un sacrificio. Questa solennità dice molto sul valore medicinale che già le veniva attribuito.

Nel Medioevo, la salvia occupava un posto d’onore nei giardini dei monasteri. Carlo Magno ne raccomandò la coltivazione nel Capitolare De Villis, un documento fondatore dell’agronomia medievale. I monaci la preparavano sotto forma di tisane per “prolungare la vita e rafforzare lo spirito”. Si diceva persino: “Perché un uomo dovrebbe morire quando la salvia cresce nel suo giardino?”, un proverbio che riassume bene l’aura terapeutica della pianta.

Nella medicina tradizionale cinese, i mercanti europei scambiavano un tempo la salvia con il tè, a volte al tasso di tre casse di tè per una cassa di salvia. Questo baratto ineguale testimonia il rispetto dei Cinesi per le sue proprietà medicinali.

Un’altra curiosità: durante le epidemie di peste, venivano preparati degli aceti detti “dei quattro ladri” con salvia, rosmarino, timo e lavanda. Questi miscugli si credeva proteggessero dai miasmi. I ladri che saccheggiavano le case degli appestati usavano questo aceto per preservarsi, da qui il nome.

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