Melocotogno del Giappone: piantare, potare e curare

Melocotogno del Giappone: piantare, potare e curare

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Modificato l'1 %  da Virginie T. 17 min.

I Cotonastri del Giappone in poche parole

  • Sono molto apprezzati per la loro fioritura precoce a fine inverno e i loro frutti decorativi in autunno
  • I loro fiori rosa, rossi o bianchi compaiono sui rami nudi, prima del fogliame
  • Sono arbusti decidui vigorosi e perfettamente rustici (-20°C)
  • Facili da coltivare, crescono in tutti i terreni e resistono alla siccità una volta stabilizzati
  • La loro silhouette compatta si adatta bene sia in aiuole che in siepi difensive e persino in vaso
Difficoltà

La parola della nostra esperta

Spesso confusi con i meli del Giappone, i Cotogni del Giappone o Chaenomeles, sono bellissimi arbusti notevoli per la loro fioritura precoce, alla fine dell’inverno sui rami ancora spogli. I loro fiori delicati e sgargianti, rosa, corallo, rosso scarlatto, arancioni, esistono anche cotogni del Giappone bianco puro, a volte persino sfumati di verde, animano il giardino ancora assopito dal freddo e creano quadri straordinari.

Questa profusione di fiori lascia il posto in autunno a piccoli frutti simili a mele o miniature di mele cotogne, molto profumati una volta maturi, deliziosi in confetture.

Questi arbusti spinosi molto rustici e resistenti sono facili da coltivare al sole come a mezz’ombra, in un terreno normale, piuttosto fresco ma ben drenato al riparo dall’umidità stagnante.

Polivalenti, si utilizzano sia in aiuola che isolati o in siepe difensiva dove i loro rami spinosi si rivelano formidabili, nel frutteto, spallierati contro un muro o in vaso potati a bonsai per un tocco giapponese.

Poco ingombranti, resistenti all’inquinamento, sono ottimi arbusti per i giardini cittadini ai quali porteranno un tocco di allegria e grafica.

Questi arbusti primaverili a fioritura precoce così apprezzati per la loro abbondanza di fiori e la loro silhouette insolita si adattano a tutti i giardini naturali, nei giardini inglesi di stile romantico o più contemporanei. Grafici, i loro rami tortuosi si rivelano molto decorativi in composizioni essenziali di stile Ikebana.

Dal Chaenomeles japonica al Chaenomeles speciosa passando per il Chaenomeles x superba, scopri tutti i nostri consigli per coltivare, curare e mantenere il cotogno del Giappone.

Botanica

Carta d'identità

  • Nome latino Chaenomeles
  • Nome comune Cotogno del Giappone, Cotogno da fiore
  • Fioritura Da febbraio a giugno
  • Altezza 1 a 5 m
  • Esposizione Sole, mezz'ombra
  • Tipo di terreno Tutti, ben drenati
  • Rusticità -20°-25°

Appartenenti alla famiglia delle rosacee, i Cotogni del Giappone o Chaenomeles, sono arbusti a foglia caduca, spesso spinosi. In natura, questi arbusti vigorosi crescono nelle foreste montane e sulle rive dei laghi dell’Asia orientale, in Cina e Giappone. Perfettamente rustici, si adattano un po’ ovunque.

Il genere Chaenomeles comprende quattro specie: C. japonica che è la specie tipo originaria del Giappone e tre specie cinesi, C. cathayensis, C. speciosa e C. thibetica. Le specie sono poche, ma sono stati sviluppati numerosi cultivar. Chaenomeles x superba è un eccellente ibrido tra Chaenomeles japonica e Chaenomeles speciosa di cui esistono molte varietà.

Si distinguono due categorie di Chaenomeles: i C. superba che producono fiori più piccoli ma più numerosi, con un portamento più compatto e ramificazioni un po’ più tortuose rispetto ai C. speciosa. Questi ultimi si riconoscono per i grandi fiori. Sono un po’ più tardivi rispetto ai C. superba e anche un po’ più alti.

Tutte queste specie e i loro vari ibridi portano comunemente il nome di “cotogno del Giappone” nonostante le diverse origini. Sono anche chiamati “Cotogni da fiore” in contrapposizione al cotogno da frutto (Cydonia oblonga) e sono talvolta confusi con i “meli del Giappone” che appartengono invece al genere Malus.

La loro silhouette più o meno espansa varia a seconda della specie e offre una grande eterogeneità di dimensioni, dai piccoli cespugli di 1 m, preziosi come coprisuolo, ad arbusti come C. cathayensis che possono raggiungere i 3 m di altezza per quasi altrettanto di larghezza. Se la maggior parte forma un cespuglio folto, compatto, arrotondato ed eretto, Chaenomeles japonica si distingue per uno sviluppo più prostrato.

Di crescita abbastanza rapida, questi arbusti raggiungono i due terzi della loro altezza adulta in cinque anni e si infittiscono con gli anni.

I Chaenomeles formano arbusti dal portamento cespuglioso piuttosto anarchico con rami ricoperti di fini spine intrecciate mescolate a germogli vigorosi più rigidi. Alcuni cultivar come il Chaenomeles speciosa ‘Mango Storm’ o Chaenomeles speciosa ‘Scarlet Storm’ sono privi di spine.

I Cotogni del Giappone fioriscono già a febbraio in alcune regioni. Si ricoprono di una moltitudine di mazzi di fiori a coppa, notevoli perché appaiono prima delle foglie, sui rami ancora nudi e quando il giardino è ancora a riposo e spesso spoglio.

Dalla fine dell’inverno fino a giugno, costellano con le loro piccole corolle brillanti il legno nudo fino alla comparsa del giovane fogliame, sbocciando a decine, raggruppati da 2 a 5 sui rami spinosi dell’anno precedente.

Trasformano letteralmente questi arbusti dal portamento un po’ rigido conferendo loro una dimensione spettacolare. I boccioli floreali simili a piccole caramelle di zucchero saranno magnifici sotto la brina tardiva.

Questa fioritura dura circa 3-4 settimane.

Tutta delicatezza, queste corolle un po’ cerose, si declinano in una infinita varietà di colori dal rosso più vivace al bianco puro passando per tutte le sfumature di rosa e salmone, dal bianco rosato, rosa pallido al rosa porpora in sfumature con il retro più scuro. Alcune sono leggermente profumate.

Il Chaenomeles speciosa Eximia si ricopre di una moltitudine di fiori rosa carminio, ‘Hot Fire’ si distingue dagli altri cotogni per la fioritura color rosso fuoco e il ‘Kinshiden’ porta fiori verdi sfumati di bianco crema di un’eleganza rara.

Arancio corallo, rosa tenore salmone, rosa vivace o bianco a seconda delle specie, i fiori presentano una corolla semplice, semidoppia o doppia, da 3 a 6 cm di diametro per i più grandi (Chaenomeles speciosa ‘Mango Storm’), composti talvolta da numerosi petali leggermente crespi che si sovrappongono in alcune varietà, evocando più quelli di alcune rose o camelie che quelli dei cotogni. Spena appena socchiusi, svelano un cuore di stami gialli.

Questi rami spinosi nudi ma costellati di fiori sono molto grafici in bouquet e preziosi nelle composizioni giapponesi di Ikebana. Sono ottimi bonsai molto apprezzati dai giapponesi per la loro fioritura aerea e abbondante.

In autunno, questa fioritura lascia il posto a piccoli frutti decorativi e molto profumati, a condizione di avere più piante, simili a piccole mele o a piccole mele cotogne, gialli, verdi a volte sfumati di porpora che persistono a lungo sull’arbusto dopo la caduta delle foglie. Alcuni ibridi sterili non producono frutti. Di sapore acidulo, sono comunque commestibili una volta cotti in gelatina, marmellate, entrano anche nella preparazione di liquori. Restano comunque meno saporiti delle mele cotogne classiche dei cotogni da frutto (Cydonia oblonga). Presentano soprattutto un interesse olfattivo. Il loro profumo è così vicino all’ylang-ylang che un tempo se ne ricavava un profumo; “l’essenza di Cananga”.

Il frutto del cotogno del Giappone e i suoi rami spinosi

In autunno, il fogliame è un altro punto di forza dei Cotogni del Giappone. Nasce sui rami bruni nudi contemporaneamente o poco dopo la fioritura. Verde medio a verde scuro lucido in primavera, le foglie strette a lanceolate, nervate, lunghe da 2 a 12 cm, si vestono in autunno di sfumature giallo oro a volte sfumate di carminio prima di cadere ai primi freddi.

I Cotogni del Giappone sono arbusti perfettamente rustici, resistono fino a -25°C e si adattano a tutte le regioni perché non temono né il caldo né il freddo.

Per fiorire bene, richiedono un’esposizione al sole non bruciante, sebbene si adattino anche alla mezz’ombra. Si piantano in qualsiasi terreno ordinario non troppo calcareo, ben drenato, che rimanga fresco. Una volta stabiliti, dopo tre anni di coltivazione, sopportano tutto, la siccità come l’inquinamento atmosferico, sono quindi ben adatti all’atmosfera urbana dei giardini cittadini.

La silhouette compatta ma elegante rende i Cotogni del Giappone arbusti più versatili di quanto sembri. Trovano posto in tutti i giardini naturali anche nei piccoli spazi, formando bei punti focali.

Portano sempre al giardino una nota contemporanea molto grafica, che si presta a composizioni giapponesi molto apprezzate dagli amanti dei bonsai. Si possono coltivare in gruppo associati ad altri arbusti su un pendio o in una siepe campestre, in siepe viva o ancora in siepe difensiva con le loro spine affilate. Fanno meraviglia anche in vaso o palissati lungo un muro. I più piccoli formeranno un ottimo coprisuolo su un pendio, in compagnia ad esempio di ceanothus strisciante.

Si associano alle fioriture precoci dei Lillà o delle Forsizie, a una profusione di bulbi primaverili come tulipani o narcisi o a piante più striscianti come gerani perenni o euforbie che copriranno il loro piede.

I loro rami tortuosi e spinosi costellati di piccoli fiori candidi vermiglio o rosa tenere sono molto spesso rappresentati nei paesaggi delle stampe giapponesi.

Specie e varietà

Si conoscono tre specie di cotogni del Giappone ma esistono centinaia di ibridi e cultivar. L’autentico cotogno del Giappone è il Chaenomeles japonica, spinoso e con fiori rossi o arancioni. Insieme alla specie tipo C. speciosa, ha dato origine a numerosi ibridi chiamati Chaenomeles x superba. Presentano un portamento più globoso e dimensioni intermedie tra 1 e 1,50 m. La terza specie è C. cathayensis, più alta (5 m), che produce anche i frutti più grandi.

Le loro dimensioni vanno dall’arbusto nano al grande arbusto e il colore dei fiori varia dal rosso acceso al bianco puro, passando per le tonalità più delicate di rosa o salmone, oltre alla presenza o assenza di spine.

Per una coltivazione come bonsai, preferite i cultivar quasi striscianti e ben contorti, non troppo grandi e quindi facili da controllare, come ‘Falconet Charlet’, con i suoi bei fiori doppi rosa, che sviluppano rami ben ramificati con poco sforzo. Scoprite la nostra collezione di Cotogni del Giappone, tra cui alcune esclusive!

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Scopri altri Chaenomeles - Cotogno giapponese

Piantagione del cotogno giapponese

Dove piantare

Di grande rusticitá, i Cotogni del Giappone resistento a temperature molto basse fino a -20°C, garantendo un’ottima resistenza in tutte le regioni.

Poco esigenti, crescono ovunque in qualsiasi terreno, anche povero, acido o calcareo, fresco e ben drenato, in posizione soleggiata senza sole cocente o a mezz’ombra. Temono solo i terreni molto pesanti e fradici.

Una volta ben radicati, sopportano tutto: il sole come la siccitá. Non temono né il caldo, né il freddo né l’inquinamento atmosferico, diventando così ottimi candidati per giardini o balconi urbani.

Questi arbusti spinosi possono essere coltivati sia al centro o in fondo a un’aiuola che in gruppo associati ad altri arbusti come in siepi campestri o vive. Formano anche siepi dissuasive fino a 3 m di altezza. Saranno perfetti anche in un frutteto, i loro piccoli frutti sono commestibili una volta cotti.

Possono essere fatti arrampicare su un muro, vicino a casa per controllare un po’ la loro tendenza naturale all’intreccio. Evitate però di posizionarli in siepi basse o in passaggi; le loro spine penetrano profondamente nella pelle.

Alcuni come il Cotogno del Giappone ‘Sargentii’ formano anche ottimi tappezzanti su un pendio o spettacolari bonsai che mantengono la dimensione normale dei loro fiori su arbusti miniaturizzati.

Le varietá nane (‘Fire dance’) possono essere piantate in vaso e persino coltivate come bonsai.

Potrete così godere della loro fioritura dai colori vivaci in primavera e dei loro piccoli frutti profumati sulla terrazza o vicino agli ingressi in autunno.

Quando piantare

Gli esemplari acquistati in vaso possono essere piantati da ottobre a marzo, evitando periodi di gelo o caldo intenso. Una piantagione in autunno, da settembre a novembre, favorirà comunque un buon radicamento dell’arbusto prima dell’inverno.

Come piantare

Nelle siepi, distanziate i Cotogni del Giappone da 80 cm a 1 m a seconda delle varietá, riducete questa distanza a 50-80 cm nelle aiuole. Si possono anche piantare in gruppi di 3 o 5, in boschetti, all’uscita dall’inverno offriranno uno spettacolo incantevole.

In piena terra

  • Scavate una buca profonda 2 volte piú grande del contenitore.
  • Aggiungete della pozzolana per garantire un drenaggio perfetto
  • Sul fondo della buca, stendete uno strato di compost ben decomposto
  • Piantate l’arbusto a livello del colletto al centro della buca
  • Riportate la terra attorno alle radici e riempite la buca con la terra estratta mescolata a terriccio per metá
  • Pressate con il piede e annaffiate abbondantemente al momento della piantagione e regolarmente la prima estate

Piantagione in siepe

Scavate una trincea profonda 30-50 cm e larga 20-30 cm. Distanziate gli arbusti di circa 1 m. Non è necessario tutorarli.

Spalliera contro un muro

I rami dei Cotogni del Giappone possono crescere fino a 3 m e si addestrano facilmente.

  • Legate i rami man mano che crescono
  • Favorite i rami laterali eliminando gli altri

In vaso

  • Scegliete varietá di sviluppo ridotto come il Chaenomeles ‘Nicoline’ o ‘Hot Fire’
  • Scegliete un contenitore abbastanza grande (30-50 cm di diametro) e alto (minimo 60 cm) per permettere all’arbusto di svilupparsi bene
  • Sul fondo della buca, assicurate un drenaggio perfetto con palline di argilla o pozzolana
  • Piantate l’arbusto in un miscuglio di terra da giardino e buon terriccio
  • Scegliete una posizione al sole o a mezz’ombra nelle regioni del Sud
  • Annaffiate regolarmente due volte a settimana in estate
  • Rinvasate ogni due anni in un contenitore piú grande

Leggi anche Come coltivare un cotogno del Giappone in vaso?

Cura, potatura e manutenzione

Rustici, resistenti alla siccità e all’inquinamento atmosferico, i Cotogni del Giappone sono arbusti vigorosi che non richiedono cure particolari. Resistenti alla siccità, una volta ben radicati dopo 2-3 anni di coltivazione, necessitano di poche annaffiature.

Aggiungete alla base dell’arbusto del compost ben maturo ogni anno in primavera e in autunno.

La potatura del Cotogno del Giappone

Sebbene non richiedano potature particolari, è comunque consigliabile accorciare occasionalmente i rami intricati che squilibrano la forma dell’arbusto o quelli troppo lunghi che potrebbero diventare meno floriferi. Con il tempo, questi arbusti tendono a formare un groviglio di rami un po’ disordinato. A giugno, dopo la fioritura, ogni 2-3 anni, effettuate una potatura di ringiovanimento:

  • Accorciate di un terzo i rami, appena sopra la ramificazione inferiore o una gemma
  • Eliminate i rami in eccesso, il legno morto o spezzato
  • Sfoltite bene il centro della chioma rimuovendo i rami che si incrociano per far circolare aria e luce

Per gli arbusti allevati a spalliera, tagliate a maggio, ogni anno, i rami dell’anno precedente a 2-3 gemme dal ramo principale.

Potatura a bonsai

Naturalmente piccoli, alcuni Chaenomeles sono interessanti da lavorare come bonsai: le foglie possono miniaturizzarsi ma i fiori mantengono la loro dimensione! Per ottenere questo risultato, è necessario effettuare potature di formazione nei primi anni. Sopportano bene anche potature severe.

Rimuovete tutti i polloni non appena compaiono e effettuate potature corte dopo la fioritura. Stimoleranno la formazione di un tronco nodoso, ma siate pazienti: ci vorranno almeno 5 anni per ottenere un tronco largo 2 cm.

Malattie e nemici eventuali

I Cotogni del Giappone sono arbusti da fiore vigorosi che presentano una discreta resistenza alle malattie.

Tuttavia, il cancro, gli afidi e le cocciniglie, riconoscibili dalla presenza di ammassi farinosi, possono indebolirli. Contro queste ultime, in primavera, trattate i rami con spruzzi di un miscuglio di olio vegetale (colza o olio d’oliva), alcol a 90° e sapone nero che permettono di soffocarle, ripetendo se necessario ogni 2-3 settimane. In caso di infestazione troppo forte, tagliate e bruciate le parti colpite.

Se il tempo è mite e umido in primavera, il Cotogno del Giappone può rivelarsi sensibile alla ticchiolatura, un fungo che annerisce il fogliame e deforma i frutti. Trattate preventivamente in primavera e in autunno con la poltiglia bordolese. Se minaccia l’oidio con la sua patina bianca: spruzzate macerato d’ortica o un decotto di equiseto.

Nonostante la loro natura robusta, i Cotogni del Giappone possono essere vittime del colpo di fuoco batterico, temibile malattia che attacca in particolare la famiglia delle Rosacee e che può uccidere l’arbusto in poche settimane. Le foglie presentano macchie ruggine, i boccioli floreali e le foglie si seccano e anneriscono come se l’arbusto fosse stato bruciato dal fuoco. Unica soluzione: prevenire gli attacchi a marzo-aprile, spruzzando poltiglia bordolese o decotto di equiseto ed evitare la contaminazione che può estendersi agli arbusti vicini tagliando 20-30 cm sotto le parti colpite e poi bruciandole.

L’arbusto può anche essere colpito dalla moniliosi del cotogno con tempo umido. I fiori si seccano, cadono, anche i rami e i frutti marciscono sull’albero: trattate con poltiglia bordolese in autunno dopo la caduta delle foglie.

→ Leggi anche la nostra scheda consiglio Malattie e parassiti del Cotogno del Giappone.

Moltiplicazione

La moltiplicazione del Cotogno del Giappone può avvenire per semina dopo aver stratificato i semi per le specie tipo o per talea semilegnosa o per propaggine negli ibridi. Consigliamo maggiormente questi ultimi due metodi più rapidi e semplici, le giovani piante così moltiplicate fioriscono già dal primo anno, a differenza dei Cotogni nati da seme che produrranno fiori solo 5 anni dopo.

Taleare

  • Da agosto a settembre, prelevate dai rami laterali talee di 25 cm dal legno semimaturo
  • Eliminate le foglie nella parte inferiore conservando solo 2-3 foglie
  • Piantatele in un miscuglio leggero di sabbia di fiume e torba
  • Coprite con un foglio di plastica e mantenete a 16-20°C
  • Mantenete il substrato umido fino a l’attecchimento che dura da 1 a 3 mesi
  • Rinvasate le talee singolarmente in ottobre-novembre in un terriccio leggero. Collocate sotto cassone o campana al riparo dal gelo in inverno
  • Trapiantate le talee in piena terra la primavera successiva, la fioritura avviene già dal primo anno

→ Leggi anche: Come taleare il Cotogno del Giappone?

Propaggine

  • In autunno, piegate un ramo basso e flessibile dell’arbusto inclinandolo verso il suolo per circa 20 cm
  • Liberate le foglie a partire da questo punto
  • Scavate una buca di 7-10 cm di profondità per formare un piccolo solco
  • Incidete il ramo e interratelo riempiendo con compost (se necessario fissatelo con archetti o picchetti)
  • Annaffiate abbondantemente questa propaggine
  • La primavera seguente potrete separare la propaggine dalla pianta madre se ha abbastanza radici, altrimenti aspettate fino all’autunno
  • Tagliate il ramo nel punto in cui si interra
  • Mettete a dimora direttamente

Associare

Fin dall’inizio della primavera, i loro rami spogli, impreziositi da piccoli fiori sgargianti, rosa, rossi o bianchi, faranno da sfondo a una bella varietà di piante. I Cotogni del Giappone si adattano bene ovunque in giardino, sullo sfondo di un’aiuola o raggruppati in siepi libere o difensive, in vasi primaverili sul terrazzo o sul balcone, oppure addossati a un muro.

Indispensabili nelle scene primaverili, i Cotogni del Giappone trovano il loro posto nei giardini naturali, in boschetti luminosi, circondati da bulbi primaverili la cui fioritura coincide con i loro fiori: narcisi, scille, giacinti, tulipani botanici, corone imperiali.

In una siepe campestre, possono essere abbinati ad altri arbusti a fioritura primaverile, Forsizie gialle o bianche (abeliophyllum distichum), Lillà, corète del Giappone, Ciliegio da fiore, melo ornamentale, Ribes x gordonianum o Ribes di Gordon.

Chaenomeles speciosa Mango Storm – Abeliophyllum distichum – Ribes gordonianum

Saranno perfetti in siepi difensive accanto a biancospini, berberis, prugnoli o altri arbusti con frutti decorativi come gli olivelli spinosi, o persino commestibili come i corbezzoli.

In un’aiuola, abbinatele ai corylopsis o falsi noccioli, a camelie e a piante perenni basse come heuchere, euforbie o gerani perenni per coprire la base dei cotogni. I buddleia prenderanno il testimone della fioritura.

Su un pendio, si sposano bene con un rosaio cespuglioso, un rosmarino o un ginepro o ceanoto striscianti. Addossati a un muro, vicino alla casa in compagnia di arbusti profumati come il caprifoglio o un gelsomino d’inverno, creeranno incanto ad ogni passaggio.

→ Scoprite altre belle idee per abbinare il Cotogno del Giappone nella nostra scheda consiglio!

 

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