
Eleagno o Olivagno: piantagione, potatura, consigli di manutenzione
Contenuto
L'Eleagno in poche parole
- L’Eleagnus è un arbusto prezioso per il suo bel fogliame persistente
- È l’arbusto ideale per la creazione di siepi
- La sua fioritura discreta ma molto profumata è seguita da frutti commestibili
- Resiste a tutto: siccità, vento, freddo
- Pesanti, leggeri, ricchi o poveri, l’Elaeagnus si adatta a tutti i terreni
Il parere della nostra esperta
L’Elaeagnus, chiamato anche eleagno, è un arbusto versatile, molto apprezzato per creare siepi potate o frangivento. È prezioso per il suo luminoso fogliame verde, argentato o variegato, deciduo o persistente a seconda delle specie, e per la sua fioritura discreta ma deliziosamente profumata, seguita da bacche commestibili.
Se il più conosciuto è l’Elaeagnus ebbingei o Eleagno di Ebbing, da cui derivano numerosi cultivar verdi variegati di giallo (Elaeagnus ‘Limelight’, ‘Gilt Edge’ ‘elaeagnus x ebbingei ‘viveleg’) che mantengono il fogliame in inverno, esistono altre varietà, in particolare a fogliame argentato, tutte altrettanto interessanti come l’Elaeagnus angustifolia o “l’Ulivo di Boemia” e l’Elaeagnus pungens Maculata.
La sua natura polivalente e la sua resistenza all’inquinamento lo rendono indispensabile in tutti i giardini, sia quelli costieri che quelli urbani. La sua straordinaria adattabilità, la crescita rapida e la silhouette densa permettono numerosi utilizzi, dalla siepe più classica alle più sorprendenti topiarie. Facile da coltivare e accomodante, l’Elaeagnus si adatta a qualsiasi terreno ben drenato, sabbioso, anche secco e povero, non calcareo, al sole o a mezz’ombra. È tra gli arbusti più resistenti alla siccità e ai venti forti, così come agli spruzzi salini.
Scopri i nostri Elaeagnus o eleagni, resistenti e rustici, porteranno una vera fonte di luce nel tuo giardino.
Descrizione e botanica
Carta d'identità
- Nome latino Elaeagnus
- Nome comune Eleagnus, Chalef, Olivello spinoso
- Fioritura da maggio a novembre
- Altezza da 2 a 10 m
- Esposizione Sole, mezz'ombra
- Tipo di terreno Tutti, ben drenati
- Rusticità -15°C/-20°C a seconda delle varietà
L’Elaeagnus o chalef è un piccolo albero o arbusto deciduo o sempreverde, a volte spinoso, appartenente alla famiglia delle Elaeagnaceae. Il genere comprende 45 specie che crescono spontaneamente lungo i corsi d’acqua ma anche sui pendii erbosi e nei prati secchi dell’Asia, del sud Europa e del Nord America.
Tra le più comunemente coltivate troviamo: l’Elaeagnus angustifolia chiamato anche “Olivello spinoso” il cui fogliame ricorda quello dell’ulivo, l’Elaeagnus commutata, un grande e raro arbusto dal fogliame deciduo grigio-argento, l’Elaeagnus umbellata e multiflora (goumi), Elaeagnus pungens e il diffusissimo Elaeagnus ebbingei, un ibrido sempreverde tra Elaeagnus macrophylla e pungens, e i suoi numerosi cultivar.
L’arbusto impiega circa un anno per attecchire, poi mostra una crescita da media a molto rapida. La ceppaia di alcune specie si espande producendo polloni radicali che gli permettono di infoltirsi in pochi anni. Forma una chioma densa e ramificata, con un piccolo tronco, che può raggiungere un’altezza da 1 a 10 metri con un’ampiezza quasi equivalente.
L’Elaeagnus presenta un portamento ampio e variabile, eretto, arrotondato o leggermente ricadente. Alcuni come l’Elaeagnus angustifolia offrono un portamento piangente con rami che si incurvano leggermente con il tempo. Elaeagnus x reflexa, raramente coltivato, ha la particolarità di essere una liana sempreverde semi-rampicante dotata di uncini che gli permettono di aggrapparsi agli alberi e rendono le siepi impenetrabili.
Il fogliame luminoso e sempre in movimento è il principale pregio dell’Elaeagnus. La vegetazione decidua o sempreverde è portata da rametti e rami spesso leggermente spinosi o dotati di forti spine acuminate decorative in inverno. L’arbusto ha la particolarità di essere ricoperto di scaglie argentee, che gli conferiscono un aspetto brillante.
Fin dalla primavera, rivela i suoi giovani germogli, i rametti e i piccioli ricoperti, soprattutto sul retro, da scaglie argentee o bronzo-brunastre caratteristiche. Questa ramificazione particolarmente decorativa porta foglie coriacee, intere, alterne, lunghe da 2 a 10 cm, ellittiche a lanceolate, lucide, opache o vellutate, spesso ondulate sul bordo. La lamina è costellata di piccoli punti stellati e traslucidi con riflessi metallici sulla pagina superiore, una sorta di polvere di stelle. Sul retro, sono anch’esse coperte da numerose scaglie brune o argentee.
Le foglie assumono, a seconda delle varietà, tutte le sfumature di verde, giallo o grigio la cui intensità varia con le stagioni. Verde oliva, molto argentate in primavera, verde-grigiastro in estate, che ricordano quelle di un salice o di un ulivo nell’Elaeagnus angustifolia, verde mandorla a grigiastro, grigio-argento nell’Elaeagnus commutata Zempin, o ancora verde scuro con riflessi grigi, le foglie con il retro più chiaro, sono notevolmente variegate in alcune specie, verde macchiato di giallo scuro al centro per l’Elaeagnus pungens Maculata. Tutte scintilleranno piacevolmente al minimo raggio di sole.
I cultivar dell’Elaeagnus ebbingei come ‘Limelight’, ‘Gilt Edge’ o ‘Eleador’ si distinguono per la loro luminosità ed esibiscono un bel fogliame lucido variegato di giallo oro e verde, tanto più notevole in quanto persiste durante i mesi grigi dell’inverno.
A patto di non potare severamente ogni anno, questo arbusto che fiorisce sui rami dell’anno, avrete la fortuna di godere della sua fioritura discreta ma deliziosamente profumata. A seconda delle specie e varietà, è primaverile nell’Elaeagnus angustifolia, estiva nell’Elaeagnus commutata ‘Zempin’ o autunnale in tutti gli Elaeagnus di Ebbing. I boccioli floreali sono, come tutto il resto della pianta, ricoperti di scaglie dai riflessi metallici.
Da maggio a novembre, compaiono piccoli fiori bianco-argento o bianco-giallastri, discretamente raggruppati in mazzetti di 3 o 4 all’ascella delle foglie. Queste innumerevoli piccole corolle tubolari a volte pendule, terminate da 4 petali distesi, misurano da 1 a 10 cm di lunghezza.
Abbastanza insignificanti nascoste sotto il fogliame, emanano tuttavia un delizioso profumo, a volte molto intenso, di gelsomino, fragola o miele percepibile a diversi metri. Molto mellifere e nettarifere, sono molto visitate da farfalle e altri impollinatori.
Lasciano il posto in autunno a piccoli frutti squamosi anch’essi, lunghi da 1 a 3 cm, che ricordano piccole olive gialle, bruno-arancio poi rosse con pruina argentata a maturità, molto apprezzate dagli uccelli. Tutte le bacche delle diverse specie di Elaeagnus sono commestibili raccolte a maturità anche se quelle dell’Elaeagnus multiflora, comunemente chiamato goumi, sono particolarmente saporite, acidule e dolci. Migliori se consumate cotte in marmellate o nei dolci, queste bacche sono piuttosto secche e farinose, ma molto ricche di vitamine e minerali.
L’Elaeagnus è di un’adattabilità fuori dal comune, poco esigente e molto facile da coltivare. Resiste a quasi tutto: la siccità, l’inquinamento, gli spruzzi marini come i venti forti. Cresce ovunque in Italia, grazie alla sua bella rusticità, dell’ordine di -15°C/-20°C. Apprezza indifferentemente le esposizioni soleggiate o semi-ombreggiate (in clima caldo).
Accetta qualsiasi tipo di terreno ben drenato. Tollera anche terreni poveri e ingrati. Teme invece i terreni pesanti, calcarei e l’umidità stagnante, soprattutto in inverno.
L’Elaeagnus trova posto in tutti i giardini, in riva al mare o in giardini secchi. Le sue dimensioni moderate e la sua silhouette densa permettono numerosi utilizzi; in una siepe mista, potata o fiorita, in siepe fruttifera come frangivento, può essere coltivato anche isolato e in aiuola. E persino potato a topiaria!
Elaeagnus significa “ulivo sacro” in greco antico. Il termine vernacolare “chalef” significa “salice” in arabo, probabilmente perché le foglie di alcuni Elaeagnus assomigliano a quelle dei salici con cui si pensava fossero imparentati.

Elaeagnus angustifolia – Olivello spinoso – Rameo fiorito e dettaglio del fiore
Specie e varietà
Esistono circa cinquanta specie di Elaeagnus nel mondo, ma solo alcune sono disponibili in commercio in Francia, che potremmo dividere tra gli Elaeagnus sempreverdi come l’Elaeagnus ebbingei, disponibile in una decina di cultivar tra cui il famoso ‘Limelight’, e quelli decidui come l’Elaeagnus angustifolia.
Gli Elaeagnus si distinguono anche per le loro dimensioni, che vanno dagli arbusti da siepe o da aiuola, che non superano i 3 metri di altezza, ai piccoli alberi (fino a 10 metri di altezza).
Potete scegliere tra varietà dal fogliame variegato (‘Gilt Edge’, ‘Limelight’, Maculata), perfette per illuminare le zone più opache del giardino, soprattutto perché mantengono il fogliame in inverno, o optare per un arbusto con fogliame argentato (angustifolia o commutata) che gioca meravigliosamente con il vento e la luce.
Tutti sono rustici, molto adattabili, a crescita rapida e possono essere utilizzati per siepi, in particolare l’Elaeagnus ebbengei e i suoi ibridi che sono molto popolari, ma anche in zone costiere, come esemplare isolato, per topiaria…

Elaeagnus ebbingei - Eleagno
- Periodo di fioritura Ottobre a Dicembre
- Altezza a maturità 3 m

Elaeagnus angustifolia - Olivagno
- Periodo di fioritura Giugno, Luglio
- Altezza a maturità 5 m

Elaeagnus ebbingei Limelight - Eleagno
- Periodo di fioritura Ottobre a Dicembre
- Altezza a maturità 3 m

Elaeagnus ebbingei Gilt Edge - Eleagno
- Periodo di fioritura Ottobre a Dicembre
- Altezza a maturità 2 m

Elaeagnus commutata Zempin - Eleagno
- Periodo di fioritura Giugno, Luglio
- Altezza a maturità 3 m

Elaeagnus ebbingei Eleador - Eleagno
- Periodo di fioritura Ottobre a Dicembre
- Altezza a maturità 1,75 m

Elaeagnus pungens Maculata - Olivagno pungente
- Altezza a maturità 3,50 m

Elaeagnus ebbingei Maryline - Eleagno
- Periodo di fioritura Ottobre a Dicembre
- Altezza a maturità 2 m
Scopri altri Eleagnus - Eleagno
Piantagione
Dove piantare l’Elaeagnus
Ll’Elaeagnus si adatta un po’ ovunque in Francia, le varietà decidue, dotate di una buona resistenza al freddo sono in grado di sopportare gelate fino a -20°C. Alcune specie sempreverdi come l’Elaeagnus ebbingei offrono una minore rusticità. Sebbene capaci di resistere a brevi gelate fino a -12°C, in terreni perfettamente drenati, è preferibile coltivarle in climi miti. Gli Elaeagnus sempreverdi tollerano perfettamente la siccità estiva una volta ben radicati, mentre quelli decidui sono più resistenti al freddo, un po’ meno alla siccità.
Il suo apparato radicale rizomatoso gli permette di consolidare il terreno e di resistere ai venti violenti. Tollera bene gli spruzzi salini, lo si trova frequentemente nei giardini costieri. È un arbusto poco ingombrante che si adatta bene ai piccoli giardini o ai giardini urbani, tanto più che resiste bene all’inquinamento.
Ll’Elaeagnus si pianta indifferentemente al sole o a mezz’ombra, al riparo dal sole diretto nei climi caldi dove il fogliame (soprattutto per le varietà variegate) potrebbe bruciarsi per un’esposizione troppo intensa. La sua resistenza alla siccità permette una coltivazione in terreni poveri, anche sassosi e aridi, tanto più che è in grado di arricchire il terreno circostante, grazie alla presenza di batteri nelle sue radici.
Indifferente alla natura del terreno, cresce quindi in qualsiasi buon terreno da giardino ben drenato: teme solo i terreni pesanti, compatti e impregnati d’acqua, soprattutto in inverno, e il calcare. Un terreno costantemente umido può ucciderlo quasi sicuramente! Fatta eccezione per l’Elaeagnus commutata Zempin, una selezione orticola che tollera tutto: il calcare, i terreni sabbiosi, secchi o umidi!
Di crescita rapida, l’Elaeagnus sarà quindi perfetto per formare una siepe in fretta. Decorativi tutto l’anno, le varietà sempreverdi sono una scelta eccellente per una siepe libera o potata composta da una o più specie. Con le sue spine affilate, costituisce anche bellissime siepi difensive.
I cultivar con fogliame variegato giallo e verde chiaro, come ‘Gilt edge’ o ‘Limelight’, si adatteranno meglio alla piantagione isolata al centro di un’aiuola. Le dimensioni modeste di alcune varietà permettono una coltivazione in vaso su una terrazza o un balcone per godere appieno del loro profumo straordinario.
Quando piantare il Chalef
Piantate l’Elaeagnus indifferentemente in primavera a marzo o in autunno a settembre, favorendo così l’attecchimento prima dell’inverno. Può comunque essere piantato da febbraio a maggio, evitando i periodi di gelo o di caldo intenso.
Come piantare l’Elaeagnus
1) In piena terra
Per una siepe: distanziate le piante di 0,80 a 1 m e piantate in un terreno leggero e ben drenato, senza eccesso di calcare.
- Scavate una buca o una trincea 3 volte più larga del pane di terra e profonda 40-50 cm
- Mescolate la terra estratta con del terriccio per metà
- Create uno strato di ghiaia o palline di argilla per assicurare un drenaggio perfetto
- Posizionate l’arbusto al centro della buca, con il colletto a livello del suolo
- Riportate la terra estratta per avvolgere le radici e riempire la buca
- Mantenete l’arbusto ben diritto e pressate con il piede
- Annaffiate abbondantemente al momento della piantagione e ogni settimana durante il primo anno per favorire l’attecchimento
2) Coltivazione in vaso
La coltivazione in vaso è possibile, in un contenitore sufficientemente profondo di almeno 30 cm di altezza e 40 di diametro. Bisogna scegliere varietà a fogliame persistente e forme molto compatte come Elaeagnus ebbingei Compacta, l’Elaeagnus ebbingei ‘Maryline abrela’. Piantatelo in un miscuglio terriccio ricco, molto drenante, perché non tollera l’umidità stagnante. Create uno strato di palline di argilla. Annaffiate regolarmente. Rinvasate ogni 3 anni.
→ Per saperne di più nella nostra scheda consiglio: Coltivare un Eleagnus in vaso
Manutenzione e potatura
Una volta ben stabilizzato, l’Elaeagnus richiede poche cure, è un arbusto resistente sia al freddo che al caldo intenso. Diventerà più robusto con gli anni.
Da marzo a ottobre, durante il periodo di crescita vegetativa, annaffiate più frequentemente ma con moderazione: non tollera ristagni d’acqua alla base. Una volta ben radicato, non avrà più bisogno di annaffiature, anche in climi caldi. Nei primi anni, applicate una pacciamatura di foglie morte o felci per proteggere la base dalle gelate intense.
Su tutti gli Elaeagnus variegati, ogni ramo che torna verde deve essere eliminato. Tagliate i germogli verdi e i polloni verdi (fenomeno che a volte si verifica nelle varietà a fogliame variegato), altrimenti finiranno per prendere il sopravvento.
È consigliata una potatura regolare. L’Elaeagnus cresce molto rapidamente e, sebbene abbia il vantaggio di formare siepi in fretta, va potato spesso, almeno due volte l’anno per mantenere un portamento folto, un aspetto ordinato e soprattutto l’altezza desiderata. Si presta facilmente a potature per dargli la forma e l’altezza volute, sia in siepi formali che in topiaria. Se non potato, l’Elaeagnus ebbingei tende a diventare sarmentoso e ad arrampicarsi se trova un supporto.
L’Elaeagnus non teme la potatura e può essere anche potato drasticamente se necessario, ma si sacrificherà la fioritura profumata. Intervenite alla fine dell’inverno per non compromettere la fioritura.
- Nei primi anni, praticate una potatura di formazione: tagliate a un terzo dell’altezza per favorire l’emissione di nuovi rami e uno sviluppo denso.
- Per creare una siepe divisoria ben folta, potate preferibilmente due volte l’anno: una a fine inverno e una a metà estate.
- In siepi libere o piantagioni isolate, sarà sufficiente una potatura di equilibrio per mantenere una silhouette armoniosa e conservare un portamento compatto, una fioritura e una fruttificazione abbondanti e un fogliame denso. A febbraio-marzo, quando la pianta è ancora a riposo e per poter godere di fiori e frutti, eliminate i rami danneggiati o secchi e rimuovete i rami ribelli, eccentrici o intricati.
Malattie e nemici eventuali
Coltivato nelle condizioni adeguate, l’eleagno è un arbusto resistente e poco soggetto a parassiti. Ha infatti pochi nemici. In terreni troppo umidi e mal drenati, può essere minacciato da malattie causate da funghi devastanti come la malattia del corallo, riconoscibile dalle piccole pustole arancioni (come evitarla?), che portano al deperimento e persino alla completa defogliazione dell’arbusto.
In terreni troppo calcarei o eccessivamente umidi, può soffrire di clorosi, che si manifesta con un progressivo ingiallimento delle foglie e, alla lunga, con il deperimento della pianta.
Un terreno ben drenato e regolarmente arricchito con compost o torba aiuterà a prevenire questi problemi. Alcuni rami possono seccarsi improvvisamente, segno di una carenza idrica. Elimina i rami secchi e annaffia senza eccessi.
Gli psillidi, una specie di afidi succhiatori, possono occasionalmente infestare l’arbusto e indebolirlo: ingiallimento delle foglie, germogli giovani appiccicosi e deformati, presenza di filamenti cerosi sono segni della loro presenza. Effettua spruzzature con sapone nero diluito al 5%, come per gli afidi. Possono essere eliminati anche da predatori naturali come coccinelle o sirfidi.
→ Scopri di più sulle malattie e parassiti dell’Eleagno nella nostra scheda consigli.
Moltiplicazione
L’Elaeagnus può essere moltiplicato per semina, per separazione dei polloni e per talea. Il metodo più semplice consiste nel prelevare talee semilegnose in estate. La semina è piuttosto laboriosa e lunga, la fruttificazione avviene solo 4-5 anni dopo la semina.
Talea semilegnosa
- Procedete tra metà luglio e settembre
- Con un potatore, tagliate rametti appena sotto un nodo, di 10 cm sui germogli dell’anno la cui base è semi-legnosa, cioè più dura e legnosa
- Eliminate le foglie nella parte inferiore del fusto
- Piantate le talee in cassette distanziandole di 10 cm, in un miscuglio di torba, sabbia di fiume e terriccio
- Posizionate sotto cassone, campana o pellicola di plastica
- Mantenete il substrato umido fino all’attecchimento
- Una volta ben radicate, separate delicatamente le talee e rinvasatele singolarmente in vasi riempiti di terriccio
- Proteggete dal gelo in inverno
- Accorciate i germogli di un terzo della loro altezza per favorire la ramificazione
- Rinvasate se necessario e trapiantate in piena terra solo due anni dopo, in primavera
Per separazione dei polloni
Potete facilmente moltiplicare l’Elaeagnus dividendo i polloni. In ottobre, con una vanga, separate i polloni radicati che pianterete immediatamente avendo cura di annaffiare bene.
Associare
Con il suo fogliame luminoso che gioca meravigliosamente con il vento e la luce, l’Elaeagnus o Chalef ravviva le zone un po’ spente del giardino. La sua grande adattabilità ne fa una eccellente pianta da siepe o da aiuola. Il suo portamento cespuglioso e lo splendore delle sue foglie variegate lo rendono molto decorativo.
È prezioso in un giardino costiero o in un giardino secco. Molto resistente all’inquinamento, è perfetto anche per i giardini urbani. Si abbina nelle siepi a qualsiasi tipo di arbusto come i cotoneaster o il Cistus laurifolius e in secondo piano nelle aiuole per le varietà più alte, associato a piante variegate e sempreverdi, come i cornioli o gli aucuba.
In una siepe mista, sarà notevole in compagnia di altri bellissimi arbusti come l’Abelia x grandiflora, l’Arbutus unedo, gli Amelanchier, il Buddleia alternifolia Argentea. Per accompagnare la tonalità luminosa del suo fogliame, abbinalo in un’aiuola ad altre piante colorate come le lavande, il ceanote strisciante, le lavatere arbustive.
Le cultivar variegate di E. x ebbingei, con foglie sempreverdi marginate o macchiate di giallo brillante o verde, contrastano con le cultivar blu di ceanote o possono servire come supporto per piante rampicanti come un Lonicera nitida ‘Lemon Beauty’.
In una siepe libera e fiorita, saranno notevoli accanto a un Buddleia davidii ‘Masquerade’, in una siepe difensiva con un Pyracantha ‘Soleil d’or’.
Per un bell’effetto, variate le specie di Elaeagnus tra loro in una siepe mescolando a piacere sempreverdi e decidui, e scegliendo per accompagnarli arbusti che fioriscono in momenti diversi come i kerria japonica o Corète del Giappone, laurotino, weigelie, cotini, deutzie, filadelfi o ancora forsizie.

Un esempio di associazione in siepe, per la costa: Eleagnus ebbingei, Tamarix, Buddleia ‘Silver Anniversary’ e Pittosporum taubira
Se tutti gli Elaeagnus si abbinano molto bene tra loro, si associano perfettamente a Escallonia, Olearia, Tamaris e Griselinia, all’Euonymus Alatus – Fusain Ailé, all’Amelanchier Spicata. In una siepe frangivento, accompagnatelo con il photinia.
Se gli Elaeagnus decidui sono magnifici in primavera, dopo la fioritura riprendono un aspetto piuttosto anonimo, quindi pensate a circondarli bene. Il Buddleia ‘Silver Anniversary’ sarà il compagno ideale per prendere il posto dell’Elaeagnus commutata Zempin in un’armonia grigio-argento, esaltata da rose antiche, arbusti a fiori blu o ancora, da potentille a fiori gialli.
Risorse utili
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- La nostra scheda consiglio: Eleagnus variegati: le varietà più belle
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Domande frequenti
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Perché il mio eleagno ingiallisce?
L'olivagno è una pianta nota per la sua resistenza anche in situazioni difficili. Esistono numerose cause possibili. Tuttavia, se le foglie ingialliscono e cadono progressivamente, è probabile che soffra di clorosi ferrica causata da un eccesso di calcare, umidità o una carenza minerale nel terreno. Trattate con ferro chelato e aggiungete compost grattando ai piedi dell'arbusto.
Può anche essere vittima di un'infestazione di psille, questi insetti nocivi responsabili dell'ingiallimento e dell'avvizzimento delle foglie. L'utilizzo di insetti ausiliari come le coccinelle e spruzzature di acqua saponata dovrebbero risolvere il problema.
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Le foglie del mio eleagno si seccano, è grave?
In caso di forte caldo e siccità prolungata, soprattutto nei giovani esemplari, alcuni rami possono seccarsi completamente all'improvviso, il che denota probabilmente una mancanza d'acqua. Elimina i rami secchi e annaffia regolarmente senza eccessi, tuttavia questo arbusto teme l'umidità stagnante alla base. Dovrebbe riprendersi!
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Perché compaiono germogli verdi sul mio eleagno variegato?
Si tratta di un fenomeno abbastanza caratteristico delle piante con fogliame variegato, soggette all'ingiallimento dei loro giovani rametti. Questo è ciò che viene chiamato "ritorno al tipo". I rami variegati che diventano verdi devono essere eliminati non appena compaiono, altrimenti il vostro arbusto variegato rischia di diventare completamente verde! Questo fenomeno di inversione si verifica quando la pianta è troppo fertilizzata con azoto o posizionata in un luogo troppo soleggiato o, al contrario, troppo ombreggiato.
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